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Rotondi: "Sul Colle un nuovo Pertini. E ora andiamo nelle piazze"

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D'accordo ministro. Anche se appare sempre più difficile. Ora anche Bossi ha ripreso ad alzare la voce. «Bossi ha bisogno di dire al suo popolo che il federalismo fiscale si farà. La Lega accetterà tutto purché si faccia questa riforma fondamentale». Anche tendendo la mano a Veltroni? «Certo, si farà solo con l'accordo dell'opposizione. Bossi cerca di ritagliarsi un ruolo anche autonomo nei confronti di Berlusconi. Ruolo improbabile, mi permetto di aggiungere». Le parole di Bossi tuttavia arrivano al termine di una settimana in cui si è rischiata più di una volta la crisi istituzionale.... «Quale crisi?». Tra presidenze del Consiglio, della Repubblica, Csm... «Assolutamente no, nessuna crisi neanche sfiorata. Per un semplice motivo: sul Colle non c'è Scalfaro ma Napolitano». E qual è la differenza? «Scalfaro travalicò il suo ruolo e a tratti lo ostentò pure. Con assoluta precisione mandò a segno tutti i suoi colpi visto che il suo obiettivo era far cadere il primo governo Berlusconi nel '94. Napolitano è altra cosa». Che cosa? «Se Scalfaro ebbe come modelo Gronchi, Napolitano ha come modello Pertini. Magari con meno allure ma con lo stesso rispetto delle istituzioni» E ora? Quella che si apre che settimana sarà? Si riaprirà il dialogo? «Senta, è inutile che ci prendiamo in giro. Il dialogo è impossibile». Impossibile? «Non ci prendiamo in giro, se Veltroni apre al dialogo viene ribaltato. Su, siamo sinceri. Ma lei se lo immmagina il segretario del Pd che parla con Berlusconi magari sul lodo Alfano? E s'immagina Di Pietro che fa? Fuori da Palazzo Chigi a fare i girotondi?». Niente dialogo e niente riforme? «Bisognerà aspettare il congresso del Pd». Quindi il 2009? «Non so quando lo fanno, lo chieda a loro». Berlusconi non sta messo meglio, per la prima volta è condizionato dai suoi alleati Bossi e Fini. «Ma quale condizionato. Il governo è azionato da due gambe: una sul freno e l'altra sull'acceleratore. Tutt'e due sono mosse da una testa, quella di Berlusconi». E ora che fate? Andrete tutti per le strade a distribuire volantini? «Faremo una grande operazione di comunicazione che rovescerà quella tradizionale». E cioè? «Finora i governi hanno fatto meravigliosi depliant raccontando quello che avevano fatto. Faremo il contrario e non costerà nulla: una conferenza di programma. Andremo nelle città, spiegheremo che cosa abbiamo fatto e soprattutto ascolteremo tutte le autorità locali, le associazioni di categoria, gli enti terrotoriali. Sarà una rivoluzione». Da dove si comincia? «Dalla Fiera di Rho».

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