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E Silvio s'innamora dell'edilizia giapponese

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«Il governo - spiega il premier - sta lavorando al piano casa che è quasi pronto e presto potremo annunciarlo. Aiuteremo i più deboli». Nessun altro dettaglio, soltanto riflessioni sul «modello nipponico». «Il Giappone - osserva - è un Paese molto avanzato, anche nelle tecnologie. I cantieri vanno avanti anche di domenica e i tempi di costruzione sono molto avanzati. È un paragone tutto a nostro svantaggio». In Italia, «noi guardiamo all'edilizia come un fatto speculativo e siamo indietro di alcuni decenni. È di sicuro un fatto molto negativo». Tutti argomenti di cui Berlusconi ha parlato sabato sera durante la cena con alcuni imprenditori, tra i quali Minori Mori, il visionario costruttore che ha rivoluzionato Tokyo. Non a caso, l'incontro è avvenuto a Roppongi Hills, il quartiere della capitale dove sorge la Mori Tower (il secondo edificio più alto di Tokyo), un gigante di vetro e acciaio in cima al quale c'è l'omonimo museo specializzato in arte contemporanea. «Tu hai sviluppato la città in altezza, io l'ho fatto in estensione», ha scherzato Berlusconi, che - si apprende - è rimasto molto colpito dalla struttura, che potrebbe essere anche motivo di spunto per l'Expo di Milano del 2015. Mori, tra le altre cose, si appresta a inaugurare a Shanghai uno degli edifici più alti del mondo, lo Shanghai World Financial Center, quasi 500 metri. Tra gli impegni della seconda e ultima giornata a Tokyo, poco prima di prendere l'aereo per Toyako, Berlusconi ha fatto visita all'Istituto Italiano di Cultura, dove si è fermato per un'ora e mezza. «È molto bello», ha commentato in merito al moderno e anche contestato palazzo di dodici piani dell'architetto Gae Aulenti, criticato dai residenti per il colore rosso vivo delle facciate. Il premier ha poi seguito una delle lezioni delle classi di latino («anch'io facevo discorsi in latino quando studiavo dai Salesiani») e una delle lezioni di lirica per l'Opera italiana, durante la quale ha ascoltato un brano della Boheme.

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