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Le intercettazioni sono ancora a spasso. In giro. Possono ...

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Molto difficile, sarebbe un'operazione che potrebbe impegnare addirittura mesi. Insomma, la melma è ancora nel ventilatore e qualcuno potrebbe azionarlo. Maurizio Gasparri, per esempio, s'è lasciato andare a una denuncia a dir poco inquietante: «Sarebbe bene che il presidente Petruccioli spiegasse in che modo la Rai sta trafficando con intercettazioni ottenute, e poi a quale titolo, dalla magistratura». Ha raccontato il capogruppo del Pdl al Senato: «Ci sono, inoltre, vicende singolari. A Napoli i testi delle intercettazioni sono stati rubati a casa di un magistrato; nella sede della Rai sono stati rubati a un consigliere di amministrazione. Troppi ladri intorno a questo materiale. Oltre al gossip ci sono anche voci, che giro all'attenzione di Petruccioli, che indicano alcuni noti dirigenti della Rai intenti a distribuire intercettazioni di nessuna rilevanza penale a giornali. Credo che Petruccioli - prosegue Gasparri - dovrebbe vigilare all'interno dell'azienda che ancora presiede. Si pone un'altra questione morale». Sarà anche per questo che Silvio Berlusconi tiene alta l'attenzione e prova a stanare il Pd: «Ormai è su una linea giustizialista, e la lasciamo lì. Sono tornati indietro di molti anni... Come il Pci cercò attraverso "Mani pulite" di far fuori socialisti e democristiani ora lo stesso tentativo è in atto nei miei confronti», dice da Tokyo dove si sta preparando al G8. E a Veltroni che lega un miglioramento dei rapporti con il governo al ritiro dell'emendamento «blocca-processi», il Cavaliere replica secco: «L'ho detto, noi continuiamo a lavorare. Io sono sempre stato tranquillo, sono altri che soffiano sul fuoco». Poi passeggia tra i grattacieli di Tokyo e cerca di mantenersi sui grandi temi. Parla del caro petrolio, che sarà quasi certamente il principale tema del vertice degli otto Paesi più industrializzati del mondo. In Italia la Lega cerca una via di mediazione. Il Carroccio teme sempre di più che il cliam infuocato faccia naufragare il dialogo sulle riforme che è appena iniziato seppur in modo ancora molto riservato. «Si mantenga nel decreto sicurezza l'articolo di indirizzo per dare la precedenza ai processi per i reati più gravi e si sostituisca il contestato articolo "sospendi-processi" con la sospensione dei processi solo per le quattro più alte cariche dello Stato» dice il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, provando a indossare l'insolito ruolo del conciliatore. «Tanto - insiste Calderoli - con la sospensione anche della prescrizione da un punto di vista processuale non cambia assolutamente nulla, tranne il differimento della data del processo, cosa che con l'immunità non c'entra niente - continua il "semplificatore" - Se a tal scopo si utilizzasse la conversione del decreto legge sulla sicurezza l'obiettivo può essere raggiunto nel giro di due o tre settimane». L'Udc fa sapere subito la propria disponibilità, ma il Pdl (con Italo Bocchino) comunica la sua indisponibilità. F. d. O.

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