Berlusconi incalza: "Non temo i giudici, mi salvo da solo"

Berlusocni ha rinunciato a Matrix ma non alla voglia di togliersi quel rospo dallo stomaco che da giorni lo tormenta. Così sceglie la platea di una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del consiglio dei ministri, per parlare di quella che lui definisce l'«emergenza giustizia». Comincia tracciando un bilancio dei primi sessanta giorni del governo che «è stato eccezionale rispetto al fango gettato da certa magistratura». Tant'è che a dispetto dei «pettegolezzi contro di me e i miei ministri, il consenso al mio governo è cresciuto». Dopo aver ribadito che non si avvarrà della norma blocca-processi, che «non è una norma salva-premier ma salva tutti», lancia la sua sfida personale: «Il premier non ha bisogno di essere salvato, non ha bisogno di nuove norme giudiziarie. Si salva da solo: ha un'autorevolezza che va oltre i magistrati militarizzati e militanti». E ricorda i numerosi attacchi di cui è stato oggetto. «Ci hanno provato molte volte, qualche volta ci sono riusciti, ma ora la gente ha capito». Poi parla di un «patto scellerato» tra la sinistra riformista e le toghe giacobine e giustizialiste per il dominio della magistratura» sullo Stato. Sottolinea di aver scelto una linea non belligerante di «non voler acuire la polemica al di là di quanto sia produttivo per tutti» come dimostra la decisione di recedere dal decreto sulle intercettazioni. Per rinsaldare lo stretto legame di fiducia con il Paese, Berlusconi annuncia una imponente campagna di comunicazione a cura del governo per illustrare le tante cose fatte in questi primi mesi di governo: gazebo ogni week end per pubblicizzare l'operato dell'esecutivo e raccogliere i pareri dei cittadini. «Abbiamo fatto un grande lavoro, che solo chi viene dal mondo dell'impresa poteva fare. Purtroppo però sui giornali è andata solo la vuota polemica politica priva di contenuti. Noi però finora abbiamo lavorato, ora vogliamo farlo sapere ai cittadini». Un'idea a cui si aggiunge la conferenza programmatica che ha annunciato il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi: «La presenteramo il 24 luglio, e poi gireremo le cento città italiane in tutta la legislatura, per raccontare quel che il governo ha fatto, ascoltare le proposte dei cittadini ed essere presenti sul territorio». Poi abbandona il tema giustizia e parla dei rifiuti a Napoli che «verranno rimossi entro il 20 luglio. Accanto a lui, in conferenza stampa, ci sono i ministri Sacconi, Alfano e Mara Carfagna. Tutti ricordano il lavoro svolto e anticipano quello che faranno. Il ministro del Welfare annuncia per il mese di luglio di una riforma della giustizia sul lavoro mentre il ministro delle Pari Opportunità, spiega che ci sarà presto un garante per l'infanzia. Berlusocni riprende la parola sul finale e lancia l'ultima stoccata alla stampa italiana: «Parteciperò al G8 e spero di portare soluzione ai grandi problemi come la crescita dei prezzi del petrolio, del gas, del grano. Sono problemi non da poco che fanno vedere come piccole cose da cortile le situazioni che invece invadono le pagine dei nostri provincialissimi giornali».