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Berlusconi: ora basta con il gossip

Berlusconi a Matrix

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Dopo l'annuncio, la rinuncia. Una decisione mediologico-politica, quella del premier. Una scelta che sarebbe stata caldamente suggerita dai suoi collaboratori e soprattutto dall'«eminenza grigia» di Palazzo Chigi, Gianni Letta. E che il conduttore della trasmissione Enrico Mentana, visibilmente stizzito per lo «scoop» mancato, ha definito «un regalo a Veltroni». Il Cavaliere è rimasto «blindato» tutto il primo pomeriggio con il suo staff per decidere se comparire in televisione o meno. Alla fine ha stabilito di non andare a farsi «mitragliare» dall'ex direttore del Tg5, anche se, naturalmente, non aveva alcun pregiudizio sul conduttore della trasmissione. «Ho saputo da palazzo Chigi che il presidente del Consiglio Berlusconi ha deciso di rinunciare alla puntata», ha spiegato vero le 15.30 Mentana, aggiungendo che poco dopo sarebbe stato «diffuso un comunicato della presidenza del Consiglio». Mezz'ora più tardi le agenzie di stampa hanno battuto le dichiarazioni del Cavaliere: «Il governo ha lavorato tanto e benissimo in questi primi due mesi di attività. Non mi pare opportuno e producente intervenire sui temi proposti da Matrix, giustizia e intercettazioni, che farebbero passare in secondo piano le tante cose realizzate dal governo per cedere il passo ad argomenti e gossip negativi, che inquinano e ammorbano il dibattito politico e parapolitico di questi giorni, deviando l'attenzione del Paese dai problemi concreti e dai risultati dell'azione di governo», ha fatto sapere il capo dell'esecutivo. Un retromarcia che ha spiazzato in molti, a partire dal leader dell'Idv Di Pietro, che si preparava a contrattaccare ad armi pari (con un'intervista pubblica) la comparsa in tv del suo avversario, fino a Beppe Grillo, che aveva invitato i suoi «seguaci» e simpatizzanti a impugnare il telefono e a sommergere Mediaset di «vaffa». Asettica, invece, la reazione del segretario Pd, che ha confermato la sua presenza al medesimo programma per mercoledì: «Berlusconi ha deciso di non andare a Matrix. È una scelta che non discuto ma, se mi sarà confermato l'invito per mercoledì prossimo, io sarò onorato di accettare», spiega Walter Veltroni. Aggiungendo che parlerà «delle questioni sociali e politiche che stanno a cuore agli italiani» senza il timore che si finirebbe a parlare «di gossip». Un fatto quest'ultimo che, secondo il leader del Pd, è conseguenza dell'attenzione che il governo e il premier stanno riservando alle questioni giudiziarie e alle intercettazioni. Enrico Letta, invece, si augura che la rinuncia del Cavaliere sia un segnale di cambiamento strategico e l'inizio dell'abbandono della linea «intransigente» che ha caratterizzato le ultime settimane di polemiche. «Spero che la retromarcia di Berlusconi sia il primo passo di un ripensamento della propria strategia, che ha messo il tema della giustizia al centro della priorità politica - spiega Letta - Le priorità del Paese sono altre, e quella dei salari è la principale. Spero che domani il Consiglio dei Ministri, anzichè occuparsi dei fatti privati di Berlusconi, si occupi dei fatti degli italiani». Per il vicecapogruppo alla Camera del Pdl, infine, sarebbe meglio che Veltroni non partecipasse a Matrix: «Ha già parlato agli italiani in campagna elettorale e i risultati sono stati disastrosi - chiosa Italo Bocchino - Anzichè premurarsi di dare suggerimenti ad un governo che un vasto consenso ce lo ha, pensi piuttosto a parlare ad una sinistra che non lo ama, e che a fatica lo riconosce».

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