Nomadi, "fermo illegittimo"
È quanto scrive il Gip di Verona, Giorgio Piziali, nell'ordinanza con la quale ha rigettato la richiesta di convalida del fermo di due degli otto nomadi fermati dalla polizia con l'accusa di aver costretto i figli a compiere furti in abitazioni. Sono tornati quindi in libertà due degli otto nomadi arrestati. Per il Gip, il fermo «non può essere utilizzato nè dagli organi di Pg, nè dal pubblico ministero» per un motivo che non sia quello di concreto pericolo di fuga. E siccome manca questo requisito, Piziali ne deduce che «il delicato istituto sia stato piegato ad altri fini» e che quindi vi sia stata una violazione delle regole che presiedono alla libertà personale. Secondo il gip di Verona, i nomadi «non avevano una concreta volontà di allontarsi dal territorio nazionale anzi volevano rimanervi anche se nell'illegalità». L'assenza «di ogni reale pericolo di fuga - scrive il Gip Piziali nel provvedimento - si apprezza nel fatto che un fermato è addirittura già ristretto in carcere, che gli indagati Miso Sulic e Vesana Dordevic avevano appena fatto ritorno in Italia, che per nessuno» degli altri fermati «risulta una reale e concreta volontà di allontanarsi dal territorio nazionale per non farvi ritorno, mentre anzi, il dato negativo è semmai proprio la stabilizzazione illegale nel territorio». Secondo il Gip, il fermo è «gravemente illegittimo». Inoltre quelle fatte sui bambini, secondo il gip, erano «mere espressioni linguistiche rudi e volgari» alle quali non si può dire seguissero «condotte corrispondenti». Il Procuratore di Verona, Guido Papalia, sottolinea però che «sono valutazioni soggettive del gip; le valuteremo bene e decideremo se impugnarle». Per il difensore dei nomadi fermati ieri dalla Polizia, Luciano Bason, «c'è stata una strumentalizzazione politica» nella vicenda.