A Pomezia scoperta una discarica illegale d'amianto
Il reato contestato è il traffico illecito di rifiuti per lo smaltimento da parte della società di rifiuti contenenti amianto in forma polverulenta che non avrebbe potuto ricevere, il cui non corretto trattamento può comportare pericolo per l'ambiente e la salute pubblica. Proprio per questa ragione sono state sequestrate centinaia di balle di fieno, mietute nei pressi del sito di stoccaggio, e destinate all'alimentazione animale. Gli inquirenti ritengono che l'amianto polverizzato abbia contaminato anche le colture agricole circostanti. Nell'ambito della medesima operazione sono state indagate quattro persone titolari e contitolari delle società interessate allo smaltimento di amianto: M. P. di 49 anni di Roma, N.C. di 42 anni di Napoli, R.S. di 82 anni di Milano e P. A. di 42 anni di Bergamo. I carabinieri a livello nazionale hanno effettuato dieci perquisizioni tra cui le sedi delle società interessate. Secondo quanto è stato possibile appurare le indagini della magistratura veliterna sono orientate anche verso gli uffici della Regione Lazio che avrebbero autorizzato l'apertura della discarica. La discarica sequestrata, infatti, è stata regolarmente autorizzata per lo smaltimento di rifiuti in amianto, ma inertizzati. Il tipo ritrovato, proveniente dalla bonifica dell'ex-Sacelit (sito di bonifica di interesse nazionale denominato area industriale di Milazzo), a quanto sembra non era della tipologia prevista. La bonifica è condotta dalle società Covecom spa di Milano e Bonifiche ambientali srl di Bergamo (associazione temporanea d'imprese Ati). All'incirca due anni fa la società Ecologia Srl, che gestisce la discarica di Via Valle Caia, aveva chiesto l'autorizzazione a realizzare una cava in un'area di circa 27 mila ettari di cui è proprietaria. Il Comune di Pomezia aveva dato il suo parere negativo, ma la società fece ricorso al Tar, vincendolo. Solo due settimane fa, però, il Consiglio di Stato, a cui il Comune aveva presentato opposizione, ha ribadito la validità della delibera comunale. La zona dove sorge la discarica, in via di Valle Caia a confine con i comuni di Ardea e Albano, doveva anche essere bonificata perché da decenni è sede di discariche di vario tipo e distante solo qualche chilometro dall'area dove dovrebbe sorgere il nuovo gassificatore di via Roncigliano ad Albano. Intanto il capogruppo dei Verdi in consiglio regionale, Enrico Fontana ha detto: «Le perquisizioni in varie località italiane e il sequestro effettuato dai carabinieri del Noe di una discarica a Pomezia, dove è stato smaltito amianto, confermano l'esistenza di un vero e proprio network illegale che gestisce i rifiuti pericolosi nel territorio italiano. Il coinvolgimento nell'inchiesta anche di società che operano nel Lazio - ha detto ancora Fontana - deve indurre la Regione a rafforzare le attività di controllo sui flussi dei rifiuti pericolosi nel nostro territorio».