Maroni: "Sui minori non retrocederò" Famiglia Cristiana: "Indecente prendere le impronte ai bambini"

{{IMG_SX}}[...]  frutto di ignoranza, nel senso di scarsa informazione, o di pregiudizio politico: in entrambi i casi sono polemiche che non mi toccano e non mi faranno retrocedere neanche di un millimetro». Poi spiega che l'intenzione del governo è di «risolvre l'emergenza nomadi, naturalmente nella salvaguardia di tutte le norme di diritto italiano, europeo e internazionale». «Deve finire - ribadisce Maroni - l'ipocrisia per cui sono tutti a favore dei bambini però tutti accettano che i bambini vivano in questi campi dividendo lo spazio coi topi. Ecco questa ipocrisia è assolutamente immorale». Quanto al metodo, il ministro dell'Interno tiene a precisare: «Noi interveniamo con la Croce Rossa, tutelando i diritti di tutti, ma vogliamo sapere chi c'è, chi abita le nostre città, chi abita le nostre regioni e chi ha diritto di stare e chi non ha diritto di restare». Ieri al Viminale si è svolta una riunione tra Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministro dell'Interno e i tre commissari all'emergenza nomadi di Roma (Carlo Mosca), Milano (Gian Valerio Lombardi) e Napoli (Alessandro Pansa). Nel corso del vertice c'è stato uno scambio di informazioni sulla attività in corso e sulle prassi più efficaci sperimentate. Il Viminale, al termine, ha fatto sapere che è emersa una linea comune «nell'applicazione delle ordinanze del presidente del Consiglio, volta ad affrontare le problematiche fin qui emerse». Il ministero ha reso noto che l'attività di censimento nei campi nomadi «sta procedendo regolarmente, secondo le indicazioni contenute nelle ordinanze, con l'obiettivo di riconoscere l'identità personale, anche a coloro che non sono in grado di dimostrarla, attraverso il ricorso alle tipologie di rilievo segnaletico necessarie, ivi comprese le impronte digitali». Il ministro della Semplificazione Calderoli ha lanciato una proposta provocatoria: «Se rilevare le impronte per qualcuno può rappresentare una discriminazione io lancio una proposta, tutti i cittadini italiani si facciano rilevare le impronte». «Le persone per bene - spiega Calderoli - non hanno alcun problema a farsi rilevare le impronte, ed è oltretutto una cosa che può tornare utile. I maschi italiani alla visita di leva obbligatoria rilasciavano le impronte e che problema c'era? Qualcuno ha mai polemizzato? Facciamo quindi una grande banca dati e nessun italiano si sottrarrà a questa iniziativa». «Io comprendo benissimo che la sensibilità di qualcuno può essere toccata quando si parla di bambini - conclude il ministro - ma è stato ampiamente spiegato che la misura è a tutela dei minori e non è certo una schedatura etnica. Per tagliare la testa la toro, ed evitare inutili strumentalizzazioni, comunque, credo che l'idea di un rilievo dattiloscopico generalizzato sia una soluzione efficace». Si fa sentire anche il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri: «L'iniziativa di Maroni a tutela dei minori è sacrosanta. Meraviglia che qualche prefetto non conosca le leggi vigenti in Italia e in Europa, che impongono procedure di identificazione certa soprattutto dei minori privi di documenti e vittime di chi li manda a rubare. Bisogna sapere chi sono i troppi bambini allevati al furto da genitori irresponsabili».