Maurizio Gallo m.gallo@iltempo.it Onorevole Formisano, ...
«Sì, ricordo. Lei aveva vinto un concorso e non l'assumevano. Il Tar le aveva dato ragione e mi è stata mandata da qualcuno dell'Arma di cui non ricordo il nome...». E lei che ha fatto? «Ho parlato con un funzionario civile del ministero della Difesa, ho chiesto come mai si tardava ad assumerla». Com'è finita? «Bene, vinse anche al Consiglio di Stato». La diffusione della notizia l'ha imbarazzata? «Mah, credo che abbiano fatto dei controlli sui politici nell'ambito dell'inchiesta...». Ritiene importante lo strumento dell'intercettazione in un'indagine? «Sì, penso che siano fondamentali. Tante inchieste sulla criminalità organizzata non avrebbero avuto successo senza intercettazioni. Servono ma ci vuole maggiore rigore, dal magistrato in giù». È d'accordo sulla loro pubblicazione? «Come strumento d'indagine, le intercettazioni devono restare riservate fino al dibattito in tribunale, o almeno fino alla richiesta di rinvio a giudizio delle persone coinvolte. Tutto ciò, comunque, attiene alla deontologia professionale. Bisogna essere seri e corretti». Come definirebbe il contestato emendamento al decreto-sicurezza? «La definiziione salva-premier rende l'idea». Perché? «Chi legifera lo deve fare nell'interesse della collettività, chi lo fa nel proprio interesse produce un doppio danno, alla democrazia e alla società. In questo caso, per bloccare un solo processo se ne bloccano altri socialmente rilevanti». Quindi Berlusconi sbaglia? «Questa volta aveva tutte le carte in regola per fare lo statista. Avendo risolto tutti i suoi problemi nel 2001, pensavo che questa legislatura sarebbe stata nel segno dell'oggettività. Invece il mio auspicio è stato smentito nella seconda seduta della Camera». Ma lui dice di essere perseguitato da alcuni magistrati... «Se fosse così, non sarebbe stato assolto». Nel '94, però, gli presentarono un avviso di garanzia al G7 di Napoli... «Si è dimesso per la crisi politica, la Lega gli ha tolto l'appoggio. Si può dire qualsiasi cosa, ma i fatti sono questi». E del lodo che ne pensa? «Proporlo ora è sospetto. Come lo è la tempistica: blocco i processi, faccio il lodo, poi ritiro l'emendamento blocca-processi. Sembra tutto finalizzato a una sentenza. La sua. Perché Berlusconi non l'ha proposto nel 2001 o anche nel 2006 quando era all'opposizione?» Che cosa prevede accadrà adesso? «Il lodo passerà ma con la fiducia. Forse Napolitano lo rinvierà alle Camere, però poi firmerà». E la Corte Costituzionale? «La Consulta si è già espressa nel 2004 e non mi sembra che le modifiche siano sufficienti...». Quindi? «Il lodo sarà bocciato».