Napolitano: "E' deleterio lo scontro tra politica e giustizia"
Il Capo dello Stato, nel corso dell'incontro al Quirinale con il Consiglio nazionale forense, non esita a dirsi «molto preoccupato». Chiede «misura ed equilibrio» e un «clima di ascolto reciproco», sottolineando l'auspicio che, «in questo momento di tensione», «nessuno» rinunci a cercare il dialogo. Il timore del presidente è che lo scontro arrivi al punto da impedire l'avvio di una stagione di riforme «di cui ha assoluto bisogno l'amministrazione della giustizia nel suo insieme. E, perchè vi si riesca, deve affermarsi, ne sono convinto e non è la prima volta che lo sottolineo, un clima di ascolto reciproco e di confronto costruttivo su questi problemi tra tutte le componenti del mondo della giustizia e del mondo politico e istituzionale». «Il mio invito - sottolinea il capo dello Stato - si rivolge a tutti quelli che definirei i soggetti dell'impegno da portare avanti a questo riguardo. È un invito alla misura e all'equilibrio, che in questo momento di tensione mi auguro non vanga lasciato cadere da nessuna parte, nella consapevolezza del danno che porterebbe a ciascuno e a tutti il riaccendersi di una deleteria contrapposizione tra politica e giustizia». Napolitano ieri è anche intervenuto sui lavori parlamentari. Dopo aver emanato il decreto legge sulla manovra ha scritto ai presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani e al premier Berlusocni sottolineando «il rischio di un serio ingorgo nell'attività del Parlamento». Di qui l'esigenza che «i lavori parlamentari siano intensificati e programmati in modo da garantire tempi sufficienti per un esame approfondito». Il Presidente della Repubblica nella lettera fa presente la mole di lavoro che impegnerà il Parlamento. «Il ricorso al decreto-legge comporta una notevole riduzione dei tempi che la sessione di bilancio garantisce per l'esame degli strumenti ordinari in cui si è articolata ogni anno la manovra economico-finanziaria. Inoltre c'è un elevato numero di decreti-legge da convertire nello stesso breve periodo di tempo nonchè importanti disegni di legge di cui è stata annunciata l'esigenza di una tempestiva calendarizzazione. Di qui il rischio di un serio ingorgo nell'attività del Parlamento». Commenti alle parole di Napolitano sono venute dal capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto. «Da Napolitano è venuta una spinta a cambiare i regolamenti per incisive riforme costituzionali che diano flessibilità e velocità al sistema». «In caso contrario - è il rischio paventato da Cicchitto - come dimostra anche il passato, quale che sia il colore politico della maggioranza e dell'opposizione, si sarà sempre costretti a procedere faticosamente, ricorrendo ai decreti e anche alla fiducia per evitare che i provvedimenti si insabbino nella vischiosità delle attuali procedure».