E in Vigilanza nuovo stop al dipietrista Orlando
Accuse incrociate tra i due schieramenti. Il Pd che mette nell'urna le schede con il nome del proprio candidato, Leoluca Orlano dell'Idv, parla di grave sgarbo istituzionale ma attribuisce il mancato voto a disaccordi all'interno della maggioranza sulla composizione del futuro vertice Rai. «Il mancato voto di oggi (ieri, ndr) per la presidenza della commissione di Vigilanza me lo spiego con un piccolo sospetto: l'impressione è che dentro la maggioranza ci sia un disaccordo sulla Rai», dice il senatore Pd Vincenzo Vita. La maggioranza respinge al mittente le accuse e chiede all'opposizione di fare presto proponendo nomi di candidati alla presidenza di Viale Mazzini per un confronto che, secondo Maurizio Gasparri, dovrebbe svolgersi nell'ambito dei gruppi parlamentari. Il capogruppo Pdl al Senato si spinge oltre. Lui per primo in mattinata a Klauscondicio sosteneva che «Manca l'intesa con l'opposizione sui nomi che guideranno i vertici Rai». Anche se a suo avviso «Petruccioli in teoria potrebbe anche andare bene, ma qualsiasi nome va concordato, quindi chiediamo alla Sinistra chiarezza». Poi la Commissione, convocata per le 14:30, liquida in poco meno di 15 minuti la questione è se l'opposizione mette la sua scheda nell'urna la maggioranza non lo fa. «Abbiamo preso atto del comportamento irresponsabile della maggioranza. Speriamo che si possa riconvocare la commissione di Vigilanza per la prossima settimana», dice al termine della seduta Giorgio Merlo, del Pd, presidente della commissione (in quanto vicepresidente nella precedente) in attesa della nomina. Dall'opposizione si ribadisce con forza la candidatura di Orlando («Noi abbiamo un solo nome», ripetono), anche perché i rumors vedrebbero dietro il no di ieri il tentativo della maggioranza di indebolire la candidatura dell'esponente Idv, che continua a definirsi «testimonial di un principio istituzionale». Voce dissonante nella maggioranza quella del segretario Dca-Pdl, Gianfranco Rotondi: «Su Orlando la stiamo facendo lunga. È persona perbene e un democristiano ed ha esperienza istituzionale per cui può garantire tutte le posizioni politiche», dice. «Non c'è nessun mercato delle candidature e spero che la maggioranza converga presto sulla nostra candidatura alla Commissione di Vigilanza Rai», sostiene il ministro ombra delle Comunicazioni per il Pd Giovanna Melandri. «Nonostante le affermazioni della maggioranza e le rassicurazioni dei loro esponenti, crediamo che le condizioni per eleggere il Presidente della Commissione di Vigilanza ci siano. Si tratta di capire però se per la maggioranza il problema è Orlando, se è la composizione del prossimo Cda oppure se sono gli assetti interni all'azienda. O se c'è dell'altro». Si chide in sintesi Roberto Rao, dell'Udc.