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Una solenne bocciatura della manovra targata Tremonti e del ...

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«Il Cavaliere ha un'ossessione: i magistrati. E una passione: gli avvocati — scrive il settimanale — Naturalmente i primi sono contro di lui, gli altri li fa eleggere in Parlamento». Fra questi ultimi «l'ex segretario personale», che mette come ministro della Giustizia. «Il pacchetto sicurezza — per "Famiglia Cristiana" — è inquinato dal "complesso dell'imputato" (definizione di Bossi), e brucia il capitale di fiducia degli italiani (che l'hanno votato a larga maggioranza), assieme all'immagine di grande statista. Ma allontana anche il Colle più alto della politica». Insomma: un comportamento, quello di Berlusconi, che dimostra «un'ossessione personale». Ma tanto «fumo» e tante polemiche sui temi della giustizia, sostiene il settimanale dei Paolini, destano sospetti. E fanno pensare all'obiettivo di un «polverone sulla giustizia» che «copra la mancanza di misure a favore delle famiglie, soprattutto le più povere», nella manovra varata la scorsa settimana e «fatta approvare dal superministro Tremonti in soli 9 minuti e 15 secondi». Il «gioco» però, secondo «Famiglia Cristiana», «è vecchio. E stufa». Anzi si tratta di un espediente che «logora il Paese», perché la gente «è satura di scontri e complotti, di trucchi e sotterfugi». Il «cambio di passo» più volte promesso dal Cavaliere «non c'è nella manovra di Tremonti, che pure mette in fila provvedimenti per 35 miliardi. Ci sono molta demagogia e un pizzico di beneficenza, ma le famiglie, ancora una volta, si sentono prese in giro». Che fine ha fatto il «quoziente familiare», si chiede «Famiglia Cristiana»? E il piano a sostegno delle famiglie? E il «bonus bebe» o il piano per la maternità? Spariti, come i finanziamenti per i non autosufficienti e il sostegno per l'infanzia. Mentre è comparsa la «carta per gli anziani»: «Demagogia pura». Il problema dunque, per il settimanale cattolico, «non sono le toghe e i giudici», ma un governo che «progetta impegni per 35 miliardi di euro in 3 anni (oltre metà della legislatura), ma dimentica le famiglie». Che saranno penalizzate, in termini di servizi, anche dal taglio di 24 miliardi in 3 anni agli Enti locali. Per la manovra dunque, è bocciatura: per le famiglie — conclude «Famiglia Cristiana», «ancora una volta, solo provvedimenti assistenziali: la carità di Stato». Immediate le reazioni dal mondo politico. «Famiglia Cristiana è ingenerosa verso il ministro Alfano — è stato il commento del ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi — La parola "segretario personale" usata nei confronti del Guardasigilli come dispregiativo è prosa arrogante e priva di misericordia cristiana». Sorpreso Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera e deputato del Pdl vicino a Cl, che «un attacco» del genere se lo sarebbe aspettato da «Liberazione» o dal «Manifesto» e che parla di «contenuti palesemente pretestuosi» e critiche «pregiudiziali e infondate» rivolte ad Alfano. «Una presa di posizione — prosegue — che lascia esterrefatti e che dimostra che ancora non abbiamo imparato a giudicare l'azione dei ministri sulla base dei fatti e dei risultati che si raggiungono per il bene o meno del Paese». «È sbagliato non considerare, come sembra fare Famiglia Cristiana, i richiami autorevoli venuti dal presidente della Repubblica Napolitano e dal Santo Padre, tesi a ristabilire un clima costruttivo e a mettere da parte una concezione "di parte" della politica intesa come scontro». In difesa del settimanale invece scende in campo Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc. «L'intervento di Famiglia Cristiana sulla Finanziaria — commenta — riprende le critiche che abbiamo esposto già al momento della presentazione delle prime misure economiche del governo».

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