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Nei primi 5 mesi del 2008, nel corso di 12.800 verifiche ...

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Il dato è stato reso noto in occasione del 234° anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. Sempre nei primi cinque mesi del 2008, gli uomini della Guardia di Finanza hanno individuato circa 3.000 evasori totali e oltre 16.500 lavoratori irregolari o in nero. Le Fiamme gialle hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria 3.600 soggetti per reati tributari e frodi fiscali. In particolare, le fiamme Gialle evidenziano «il significativo incremento dei redditi accertati in capo a evasori totali. Il dato conseguito nel 2007, pari a 4,9 miliardi di basi imponibili non dichiarate, è stato significativamente superato, attestandosi a quota 6,2 miliardi. Ciò dimostra come una non trascurabile percentuale di contribuenti continui a preferire la totale sommersione». Intensa anche l'azione di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale internazionale: nei primi 5 mesi dell'anno, sono state scoperte basi imponibili reddituali non dichiarate per 1,2 miliardi, una cifra «che corrisponde al 63% di quanto complessivamente accertato nell'intero 2007 (1,9 miliardi)». La lotta alla criminalità organizzata sotto il profilo patrimoniale ha portato al sequestro di beni per circa 900 milioni, con un incremento di cinque volte rispetto al 2007. Nei primi cinque mesi del 2008 sono stati 2.270 i controlli della Guardia di Finanza in materia di accise (le imposte che gravano sui carburanti e sui combustibili, sulle bevande alcoliche e sull'energia elettrica), che hanno portato all'accertamento di oltre di 34 milioni di chilogrammi di prodotti energetici consumati in frode, per un totale di 20 milioni di euro di imposte evase (+20% sui primi cinque mesi del 2007). Di pressione fiscale e evasione si è parlato anche all'Assemblea della Confcommercio. Per l'associazione dei commercianti il prelievo fiscale è troppo alto. «La pressione fiscale è cresciuta di 2,7 punti tra il 2005 e il 2007, attestandosi al 43,3% del Pil, valore prossimo al picco del 1997, l'anno dell'eurotassa» ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Poi Sangalli ha aggiunto: «Davvero troppo: sia che si guardi al suo impatto sul reddito dei cittadini, sia che si ragioni sulla competitività delle imprese. Davvero troppo per affrontare un 2008 difficilissimo, con previsioni di crescita prossime allo zero e con i consumi delle famiglie in picchiata». Il presidente di Confcommercio chiede una sensibile riduzione: «Bisogna assolutamente fare tutto il possibile per ridurre questi livelli di prelievo. Bisognerà, intanto, mobilitare impegno ed energie politiche ed operative per dare il senso inequivocabile della giusta, della necessaria direzione di marcia: meno spesa e meno tasse; pagare tutti per pagare meno, ma anche pagare meno per pagare tutti». Secondo Sangalli «della riduzione del carico fiscale, si gioverebbero, in questo modo, la domanda interna, i consumi delle famiglie, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro, la competitività e l'attrattività complessiva del sistema-Paese». Sangalli ha sottolineato che nell'arco di una legislatura, e fermo restando «l'obiettivo-vincolo» del pareggio di bilancio nel 2011, «ridurre fortemente le aliquote Irpef che gravano sul lavoro, su tutto il lavoro, dipendente o autonomo che sia, è possibile». Guardando al recente passato, «la cosa migliore da fare è quella di archiviare una stagione in cui, troppo spesso, si è ceduto alla tentazione illusoria della lotta all'evasione e all'elusione condotta attraverso gogne mediatiche, sanzioni sproporzionate, crescita della burocrazia fiscale».

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