"Non c'è grave inimicizia". Respinta la ricusazione del Cav
Laura Bertolè Viale, stando a quanto si è saputo, avrebbe motivato l'assenza di «inimicizia grave» da parte del giudice Nicoletta Gandus nei confronti di Silvio Berlusconi con il fatto che gli appelli sottoscritti dalla stessa Gandus auspicavano l'abrogazione di leggi volute sì dal governo Berlusconi, ma in seguito approvate in Parlamento. L'inimicizia grave deve invece essere di carattere personale. Per il sostituto Pg, inoltre, l'istanza di ricusazione va dichiarata inammissibile perché tardiva. Nonostante, infatti, i difensori del premier sostengano di aver percepito la notizia degli interventi su internet della stessa Gandus, il 16 giugno (si hanno tre giorni di tempo da quel momento per presentare l'istanza), gli appelli stessi sono datati, alcuni del 2006, e deve essere pertanto provato dagli stessi difensori che la percezione è avvenuta solo il 16 giugno. Cosa che non è avvenuta. Ma ieri è stato anche il giorno delle durissime critiche dell'Associazione nazionale magistrati all'emendamento approvato dal Senato, la cosiddetta norma salva premier. «Chiediamo alla politica di non imboccare la strada dell'invettiva e degli interventi irrazionali. La giustizia non ha bisogno di questo, ma di un confronto sereno — scrive l'Anm — Noi non poniamo veti, non compiamo interferenze; chiediamo alla politica di riflettere attentamente su provvedimenti che possono produrre disfunzioni sul sistema giudiziario, come la norma sulla sospensione dei processi. E riteniamo indispensabile far sentire la nostra voce perché il nostro obiettivo è solo una giustizia che funzioni meglio». E sull'impatto che avrà lo stop di un anno ai processi sugli uffici giudiziari, che il ministro della Giustizia Angelino Alfano avrebbe avuto il «dovere» di valutare, l'Anm non ha dubbi: il sistema, che è già «in una situazione drammatica, non è in grado di reggere; né capiamo perché dovrebbero essere sospesi i processi, arrivati dopo anni di istruttoria dibattimentale, alla discussione», sottolinea ancora Luca Palamara, presidente dell'Anm. Secondo un calcolo fatto dai magistrati sarebbero almeno centomila i processi che saranno sospesi per un anno con l'emendamento approvato al Senato. Tra questi anche quelli per sequestro di persona, stupro, rapina e furto in appartamento e con strappo. Sono alcuni dei reati puniti con meno di dieci anni. «Sembra che il legislatore abbia deciso che i reati puniti con meno di 10 anni di reclusione siano bagatelle — spiega l'Anm — Ma non è così: sono invece il 90 per cento dei reati, quelli di maggior allarme sociale». Nella lunga lista ci sono anche l'estorsione, l'associazione per delinquere, la bancarotta fraudolenta, lo sfruttamento della prostituzione, l'usura, l'omicidio colposo per colpa medica e quello con violazione delle norme sulla circolazione stradale. «Come potremo dire ai genitori di una persona morta in un incidente stradale, o alla vittima di uno stupro — ha detto il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini — che il processo non si farà perché il fatto non è ritenuto grave?».