Venticinque anni di processi ma il Cavaliere è sempre incensurato
Oppure dalla previsione della prescrizione del reato contestato. È lungo ed intrecciato il curriculum giudiziario di Silvio Berlusconi, il quale però, a dispetto delle tante polemiche e critiche, fino ad oggi davanti alla giustizia italiana risulta incensurato. Un cammino che in alcuni casi assomiglia ad una sorta di stillicidio, tanto che in più di un'occasione si è parlato di assalto della magistratura e di «toghe rosse». Attacchi dai quali comunque fino ad ora il Cavaliere è uscito indenne. Come nell'ultimo processo, quello Sme,iniziato nel 2000 e durato ben sette anni e che si è concluso con il provvedimento di assoluzione da parte della Corte di Cassazione «per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste». L'accusa mossa dagli inquirenti nei confronti di Berlusconi fu di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Accuse che alla fine sono risultate infondate come attestato dalla decisione della Suprema Corte giunta qualche giorno fa e che di fatto ha respinto il ricorso della Corte di Appello di Milano mettendo fine ad uno dei processi più travagliati della storia giudiziaria del Cavaliere. La storia giudiziaria del premier inizia molto prima, nel 1983, quando dopo una perquisizione da parte dei carabinieri in autostrada si ritrovò coinvolto in un'inchiesta su un traffico di droga e per questo sottoposto ad intercettazioni. Ci vorranno otto anni per chiarire il tutto ed archiviare l'indagine dopo aver accertato che non c'era nulla di penalmente rilevante. Archiviazione che sarà protagonista qualche anno più tardi di un altro procedimento contro Berlusconi, stavolta però premier. L'accusa è quella di aver agito in modo fraudolento per favorire la spartizione pubblicitaria tra Rai e Fininvest. Il 23 novembre 1994 Silvio Berlusconi venne iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma riguardo la vicenda di presunti accordi tra le due società sui tetti pubblicitari. Il primo giugno del '95 è archiviato tutto. Archiviazioni per Berlusconi ma anche assoluzioni nei suoi processi come per quello della vicenda Sme oppure per quello riguardante le quattro tangenti pagate alla Guardia di Finanza. Tangenti che secondo l'accusa furono pagate dal Cavaliere tra il 1989 e il 1994 per ammorbidire le Fiamme gialle impegnate nei controlli fiscali in quattro sue società: Mondadori, Mediolanum, VideoTime e Telepiù. In primo grado il Cavaliere fu condannato a due anni e nove mesi di reclusione in riferimento alle quattro tangenti ma nel 2001 la Cassazione assolse Berlusconi da tutti i capi di imputazione per non aver commesso il fatto. L'assoluzione arriverà anche per il processo «All Iberian 2» nel 2005 nato dalle indagini sulla presunta rete di 64 società e conti offshore del gruppo Fininvest che secondo le tesi dell'accusa sarebbe servita per finanziare le scalate ad alcune società quotate in borsa (Standa e Rinascente), a pagare tangenti ai politici e ad aggirare i divieti posti dalla legge in Italia e Spagna in materia di monopolio tv. L'accusa rivolta a Berlusconi fu di falso in bilancio, ma anche qui giunse puntuale l'assoluzione, il 26 settembre del 2005, con la formula che «il fatto non costituisce reato» poco dopo l'approvazione della riforma del diritto societario del 2001 che appunto modificava le prescrizioni riguardanti il falso in bilancio. Ma la lista delle assoluzioni potrebbe continuare ad esempio con il processo sull'acquisizione di Medusa Cinematografica dove sia la Corte d'Appello che la Cassazione ribaltarono la condanna ad un anno e 4 mesi per falso in bilancio decisa in primo grado dal Tribunale. E il 9 febbraio del 2000 Berlusconi viene assolto in appello dall'accusa di falso in bilancio. E senza dimenticare l'archiviazione giunta nel 1998 al termine delle indagini preliminari dell'accusa mossa dalla procura di Palermo di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Una lista lunga ma sempre con lo stesso finale: incensurato.