Una manovra con un «impatto» da 13,1 miliardi nel 2009, un ...

Molte le novità che interesseranno dalle fasce più deboli della popolazione (tipo lo sconto automatico sul prezzo dei carburanti o il piano per l'edilizia popolare) ai grandi capitoli ancora aperti come quello delle privatizzazioni (si parte con Tirrenia), le liberalizzazioni (i servizi pubblici locali). Ma ci saranno anche molti tagli (si è parlato dell'abolizione delle province e delle comunità montane). Novità anche per imprese e lavoro (per le prime si eliminano, ad esempio, la tenuta del registro fornitori e clienti) e le pensioni (salta, probabilmente con il decreto, il divieto di cumulo tra redditi da pensione e lavoro). Ecco alcune «aree» di intervento. Tagli, da ministeri a enti locali. Il grosso dei risparmi arriveranno dalle autonomie locali: secondo le prime cifre diffuse questi dovrebbero garantire 3,4 miliardi solo l'anno prossimo e un miliardo verrebbe tagliato alla sanità. Si «chiuderebbero» inoltre le comunità montane, le province delle aree metropolitane e molti interventi minori sarebbero a carico delle società a partecipazione pubblica (gettoni di presenza, consulenze, ecc). Tagli anche per ministeri (torna il metodo «Gordon Brown» con un tetto però più mirato all'incremento delle spese) e pubblico impiego. Redditi bassi e caro-petrolio. Da un nuovo piano di edilizia popolare fino allo «sconto» che diventa automatico per «sterilizzare» gli aumenti della benzina. Molti gli interventi a favore dei redditi bassi insieme anche ad interventi anti rincari per i settori colpiti dal caro-petrolio come pesca e agricoltura. Arriva anche la stretta su petrolieri, banche e assicurazioni (vale tra 2-3 miliardi), la famosa «Robin Hood tax» che servirà alla «perequazione sociale». Più poteri sono in arrivo per Mr Prezzi. Privatizzazioni-liberalizzazioni-semplificazioni. Si parte con Tirrenia che potrà cedere alle regioni le società regionali. Altri interventi riguardano la Sace. Si studia anche l'affidamento dei servizi pubblici locali o a spa private individuate mediante gare pubbliche o a società a partecipazione mista. Si parla anche di interventi sulla rete delle farmacie e della vendita dei carburanti. Infine, dalla vendita delle caserme dismesse nelle città il governo punta a recuperare 4 miliardi. Tra le novità anche quella sulla carta d'identità che potrebbe avere «vita» più lunga: 10 anni. Lavoro, imprese e pensioni. Innanzitutto salterebbe il divieto di cumulo tra redditi da lavoro e assegno della pensione. L'intervento sarebbe contenuto nel decreto. Per il lavoro arriva il «libro unico» per semplificare la vita delle imprese che vedranno scomparire anche la «tassa sulle bilance» e il libro clienti-fornitori. Parte anche il progetto «aprire un'impresa in un'ora». Altra novità riguarderebbe la legge varata alla fine dello scorso anno per combattere il fenomeno delle dimissioni in bianco che potrebbe essere abrogata per decreto e si va verso un ritorno del lavoro a chiamata: il cosidetto «job on call» (o lavoro intermittente) previsto dalla legge Biagi.