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Manovra, via le Province

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Sono alcune delle misure relative al Welfare e alla Pubblica amministrazione che dovrebbero approdare al Consiglio dei ministri di domani per la manovra finanziaria. Inoltre le province delle aree metropolitane, cioè quelle di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli potrebbero scomparire. L'abolizione arriverebbe alla prima data di cessazione dei consigli successiva all'entrata in vigore della manovra. Lo Stato e le regioni provvederebbero poi a trasferire le competenze soppresse ai comuni. Tra le norme rientrerà con ogni probabilità l'abolizione del divieto di cumulo tra redditi da pensione (vecchiaia, anzianità e invalidità) e da lavoro dipendente e autonomo. Dovrebbe essere in arrivo anche il piano di deregolamentazione del mercato del lavoro. Si andrebbe dall'abrogazione delle norme sulle dimissioni volontarie, all'eliminazione del libro matricola e del libro paga. Allo studio modifiche per i contratti a tempo determinato; la riforma dell'orario di lavoro e del part-time; la reintroduzione del lavoro intermittente e la previsione di buoni prepagati per collaboratori domestici e imprese familiari; novità anche per l'apprendistato. In arrivo pure la proroga di sei mesi per la delega sui lavori usuranti. Il governo dovrebbe essere chiamato ad adottare uno o più decreti legislativi per consentire ai lavoratori che svolgono attività particolarmente gravose di anticipare l'età di pensionamento. Potrebbe, inoltre, tornare a essere presa in considerazione anche l'ipotesi del bonus bebè, cioè di un assegno di 1.000 euro per ogni nuovo nato. Molte le novità previste dal ddl delega «per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico». Previste, nella riforma della Pa, sanzioni più rapide contro i fannulloni, compresa la possibilità di licenziare il dipendente pubblico con un procedimento penale aperto anche prima dell'eventuale condanna. Dal primo gennaio 2009 le amministrazioni pubbliche ridurranno del 50%, rispetto a quelle del 2007, le spese per la stampa delle relazioni e di ogni altra pubblicazione prevista da leggi e regolamenti e distribuita o inviata ad altre amministrazioni. Confermato inoltre l'addio della Gazzetta Ufficiale stampata. Sempre a decorrere dal primo gennaio 2009, la diffusione della Gazzetta Ufficiale a tutti i soggetti in possesso di un abbonamento a carico di organi costituzionali di amministrazioni o enti pubblici o locali è sostituita dall'abbonamento telematico. Il costo degli abbonamenti verrà conseguentemente rideterminato. Tagli alla spesa potrebbero arrivare operando sugli esuberi ed il blocco del turn over; uno stop potrebbe giungere al piano di stabilizzazione dei precari nella Pa. La manovra conterrà anche la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Questa prevede l'affidamento della loro gestione a società di capitali individuate mediante gare pubbliche o a società a partecipazione mista pubblica e privata, nella quale il socio privato detenga una quota non inferiore al 30% a condizione che quest'ultimo sia selezionato attraverso procedure pubbliche. Novità anche per le Università pubbliche e quelle legalmente riconosciute che potranno trasformarsi in fondazioni di diritto privato.

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