Il rischio petrolio

La nota del G8 rileva che l'economia mondiale continua a mostrare incertezze. Arriva una sollecitazione all'Opec non solo per un incremento immediato dell'output, ma perchè favorisca l'apertura delle risorse naturali agli investimenti stranieri. Tra le misure per far fronte al caro-petrolio, la Commissione europea non esclude neppure l'utilizzo dei fondi Ue per lo sviluppo regionale e del fondo sociale europeo. La Commissione non ha escluso aiuti da parte degli Stati membri anche se «mirati e temporanei» per far fronte ai problemi di alcune categorie e delle fasce più deboli. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si dichiara soddisfatto per l'esito della riunione, dove si è affacciato e si è discusso di «speculazione» intorno al fenomeno del caro-greggio e caro-commodity. «Abbiamo spinto perchè fosse inserito - spiega il ministro - il riferimento del comunicato finale sui fattori reali e finanziari alla base dei recenti rialzi del petrolio», nella parte in cui si assegna al Fondo Monetario Internazionale e all'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie) il compito di uno studio approfondito sul fenomeno anche in relazione agli effetti sull'economia globale. Sul rapporto, che dovrà essere pronto per ottobre in concomitanza con l'assemblea annuale del Fondo Monetario internazionale, si mostra scettico il segretario al Tesoro americano, Henry Paulson, che nega la cosiddetta speculazione nell'impennata dei prezzi del barile. «Chi parla così - spiega - non capisce il funzionamento del mercato. È una questioni di scorte disponibili che fa oscillare i prezzi». Il direttore generale del Fondo, Dominique Strauss-Kahn, rileva da parte sua che le ragioni principali del rialzo del greggio sono da collegare all'economia reale, perchè «l'offerta è molto vicina ai massimi e non ci sono nuovi investimenti: è un problema di equilibrio tra domanda e offerta. Qualcuno sostiene ci sia dell'altro, altri no e per questo il G8 ci ha commissionato questo lavoro». Giudizio positivo dei ministri, in particolare da Paulson, è stato espresso sul rapporto del governatore di Bankitalia Mario Draghi che, come presidente del Financial Stability Forum, ha illustrato i progressi sull'attuazione delle raccomandazioni espresse dallo stesso Fsf al G7 finanziario di aprile. Draghi parla di «fragile stabilità», a conferma delle incertezze ancora esistenti, ma di passi in avanti sulla raccolta di capitale delle grandi banche e della liquidità. Man mano che le attività fuori bilancio vengono consolidate, «le istituzioni dovranno continuare a raccogliere capitale». I principali problemi per l'economia reale vengono dalla stessa economia reale stessa, «dal mercato immobiliare, dall'inflazione e dai prezzi petroliferi» che possono avere effetti come il credit crunch. Per Tremonti, le misure del Financial Stability Forum sono ancora «aspirina che va bene nel decorso normale della malattia: qui serve una terapia choc. Islanda, solo per citare l'ultimo esempio, è crollata come un hedge fund ed è stata salvata da un intervento straordinario». Intanto l'Arabia Saudita si appresterebbe a far sentire tutto il suo peso, per cercare di riportarlo a livelli più tollerabili per la crescita economica. Dal mese prossimo il primo produttore globale potrebbe unilateralmente aumentare l'offerta di mezzo milione di barili al giorno, secondo quanto riporta in apertura il New York Times, citando analisti e trader che hanno discusso della questione con le autorità saudite. Il Paese sarebbe pronto a procedere anche senza il consenso di altri paesi membri dell'Opec, e perfino disposto a rischiare che insorgano fratture in seno al cartello degli esportatori di oro nero. Se in occasione dell'ultima visita del presidente Usa George W. Bush, i sauditi avevano replicato negativamente alle sue richieste per un incremento, ora - secondo quanto sostiene il quotidiano - si sarebbero convinti che il petrolio sta gravemente minacciando l'attività economica. E se l'economia globale dovesse rallentare in maniera significativa, il contraccolpo sulla domanda di oro nero potrebbe risultare pesante.