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«I militari daranno più sicurezza»

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Ma il responsabile della Difesa non si è fermato qui. «Questo compito — ha aggiunto — spetta alle forze dell'ordine e al Ministro degli Interno ma in questo momento c'è un problema di risorse e di numero di uomini». «Per questo motivo — ha proseguito il ministro — le Forze Armate hanno dato la loro disponibilità di incrementare, per il momento con sole 2500 unità in tutto il territorio nazionale, le forze che già esistono sul campo sia della Polizia, dei Carabinieri che della Guardia di Finanza. Si tratta di apporto umano competente e professionale che le forze armate possono dare a chi ha la competenza dell'ordine pubblico sul territorio. Il mio auspicio è che possano, specialmente nelle periferie urbane, esserci queste squadre, queste pattuglie di carabinieri e polizia, congiuntamente alle forze armate che girano per le città dando maggiore sicurezza, tutto lì, non vedo questo dramma». Rispondendo, poi al Sindaco di Torino, il ministro ha ribadito: «Dico a Chiamparino che dovrebbe girare per la sua periferia prima di parlare e sentire cosa dicono i suoi cittadini». Aggiungendo poi: «Il rischio di sovrapposizione con le forze di polizia non c'è. Fra l'altro si tratta di un esperimento di 6 mesi, rinnovabile una sola volta. In Sicilia, non con un governo Berlusconi, lo Stato mandò 20.000 uomini delle forze armate. si tratta, in questo caso, di un esperimento di 2500 uomini se poi uno poi vuole continuare a non capire che la gente vuole sicurezza, faccia pure». Mettendo a confronto l'intervento dell'Esercito nella gestione del ciclo dei rifiuti e la questione sull'emergenza sicurezza ha poi detto: «Non capisco perché ci si meravigli se 2500 uomini vanno a dare una mano alle forze dell'ordine per la questione sicurezza e invece nessuno dica niente per l'intervento dei militari nella questione dello svolgimento corretto dello smaltimento dei rifiuti. Si tratta, in entrambi i casi, di un atto di amore e di generosità delle forze armate nei confronti dei cittadini». E tutto il Pdl appoggia la decsione del ministro. «Chi si schiera contro l'uso dell'esercito — commenta il presidente dei senatori del Pd Maurizio Gasparri — la pensa come Totò Riina e i casalesi». «Sul territorio italiano — aggiunge — è meglio che ci siano i soldati della Repubblica, piuttosto che quelli del clan Nuvoletta». E poi, cerca di tranquillizzare gli animi il leghista Roberto Calderoli, spiegando che non può che trattarsi di «una misura transitoria».

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