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Sicurezza, tocca ai militari

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«Il sottosegretario Gianni Letta - spiega il ministro Ignazio La Russa da Bruxelles - ha annunciato l'intesa con il dicastero dell'Interno a cui spetterà il compito di utilizzare un contingente massimo di 2.500 soldati italiani, che con questo emendamento si rende disponibile per partecipare ad azioni di perlustrazione e pattugliamento nelle città e nei centri metropoltani per tutelare meglio, insieme alle forze dell'ordine, la sicurezza dei cittadini», spiega La Russa. Il «reggente» di Alleanza nazionale racconta di una lunga discussione col ministro Maroni per trovare l'accordo sulla forma da utilizzare: «Abbiamo raggiunto l'intesa sull'emendamento che abbiamo scritto a quattro mani io e lui». La possibilità di utilizzare l'esercito, inoltre, aiuterà Maroni a gestire l'emergenza rifiuti in Campania. Nelle stesse ore, infatti, in Consiglio dei ministri viene varato il decreto legge rifiuti. Il testo prevede l'impiego delle forze armate nella gestione degli impianti di cdr per la selezione e il trattamento di rifiuti. Inoltre i soldati, parificati agli agenti di pubblica sicurezza, verranno utilizzati «per lo svolgimento delle attività di vigilanza e protezione», senza «compensi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle vigenti ordinanze della Protezione civile». A proposito, secondo La Russa, con questa norma si realizza un'idea innovativa: «Si passa dal poliziotto di quartiere di giorno ad una pattuglia mista nelle ore prevalentamente serali. Per le forze armate è un sacrificio, perché non abbondiamo di personale - ammette -, ma lo facciamo molto molto volentieri, e questa disponibilità aumenta il merito dei nostri soldati», che verranno scelti accuratamente tra quelli che hanno già avuto alcune esperienze in missioni di pace. Insomma, con questo decreto, che obbliga anche il completamento del termovalorizzatore di Acerra e pone nuove regole contro il blocco degli ipianti di lavorazione della spazzatura, il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo completano il quadro normativo sull'emergenza dei rifiuti. All'interno del nuovo testo del governo viene chiarito anche il ruolo «istituzionale» del sottosegretario di Stato Guido Bertolaso, i rimborsi alle amministrazioni dello Stato e le procedure di definizione dei rapporti pendenti con l'istituzione di una commissione presso la presidenza del Consiglio, che avrà il compito di effettuare (entro sei mesi) la ricognizione delle posizioni debitorie e creditorie e dei contenziosi in atto sulla gestione dei rifiuti in Campania. Sempre sulla gestione degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, le competenze torneranno alle province della regione Campania con «l'impiego, in via transitoria, delle Forze armate per la conduzione tecnica». Mentre sarà richiesto un nuovo piano per la gestione dei rifiuti alla regione Campania. Sei articoli in tutto che si trasformeranno in un maxi emendamento (per «garantire un esame organico e contestuale di tutte le norme», precisa il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito) al testo del decreto legge approvato il 23 maggio dal Consiglio dei ministri di Napoli e già passato al vaglio della commissione Ambiente di Montecitorio. E intanto l'utilizzo dei militari è già operativo. Poche ore dopo il varo del testo di Palazzo Chigi, nella discarica di Savignano Irpino entra il primo nucleo di militari dell'Esercito per allestire e sorvegliare il sito che dovrebbe aprire nelle prossime ore. Il nucleo è composto da una ventina di jeep, i soldati non sono armati. Al loro arrivo non c'è stato alcun problema di ordine pubblico. Sono già all'opera per montare le torri d'illuminazione, le tende e i servizi igienici. Dopo, il loro compito più grande sarà difendere il piano d'emergenza, per far riemergere la Campania dalle tonnellate di rifiuti.

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