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Strade chiuse, traffico impazzito L'incubo del corteo presidenziale

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Strade e case sotto assedio intorno a Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore americano a Roma che da mercoledì fino a oggi ha ospitato il presidente degli Stati Uniti George W. Bush e la First Lady Laura, arrivata nel pomeriggio di ieri. Circolazione a singhiozzo tutto intorno a piazza Ungheria. Bloccato l'accesso a viale Gioacchino Rossini, interdette via Aldrovandi, via delle Tre Madonne, via Antonio Bertoloni. Semafori spenti e clacson costantemente pigiati. Dentro le vetture, nervosismo e insofferenza, tradotti in gesti e battute eloquenti verso i pizzardoni e gli altri automobilisti. Una scena che si ripete anche a Prati, Aurelio e al centro, preludio al passaggio del corteo presidenziale, limousine nere blindate e sicurezza al seguito. Polizia, carabinieri e vigili urbani transennano le strade con chiusure a soffietto. «Solo 10 minuti - spiega uno dei poliziotti schierati a piazzale degli Eroi da dove il presidente statunitense è transitato alle 10.45 per recarsi all'American Accademy, a Villa Aurelia - Giusto il tempo di farlo passare». Chiusa parte di via Aurelia Antica, impossibile accedere a largo di Porta San Pancrazio, caos sul lungotevere della Vittoria, lungotevere Gianicolense e quello della Farnesina. Bloccato il Gianicolo. Irraggiungibile l'ospedale pediatrico Bambin Gesù, dove anche un'autoambulanza ha difficoltà a transitare. Per l'appuntamento del Quirinale - dove Bush è arrivato alle 12 - un cordone di poliziotti e carabinieri schierati da via 24 maggio a via 20 settembre. Un automobilista esasperato comincia a suonare il clacson senza sosta, un anziano pedone, rassegnato, esclama: «Anche questo è Bush!».

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