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Morti bianche, in arrivo un piano straordinario

Mineo, Catania

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Il punto centrale del provvedimento sarà l'intensificazione dei controlli. «Dobbiamo realizzare un'impresa tra Stato, Regioni e parti sociali per stabilire azioni concrete che servano a creare un ambiente sicuro. Le regole da sole non bastano», ha detto Sacconi. Il ministro ha spiegato che l'obiettivo principale sarà di «diffondere la prevenzione, l'informazione e la formazione» per favorire comportamenti corretti che «possano prevenire i rischi» per i lavoratori. Per il piano straordinario saranno utilizzate risorse pubbliche e private. «Ci sono già risorse stanziate che devono essere mobilitate - ha detto Sacconi - e risorse private con le quali dobbiamo produrre sinergie, come ad esempio i fondi per la formazione professionale». Sacconi ha inoltre definito «un problema fondamentale» quello del numero inadeguato di ispettori per controllare le aziende sul territorio. L'attività ispettiva «è solo in piccola parte in capo allo Stato, mentre il resto è di competenza di Regioni e Asl». A questo proposito «è auspicabile una stretta sinergia». Intanto il Parlamento istituisce una commissione d'inchiesta sulle morti bianche. Il disegno di legge ha avuto il via libera della commissione Lavoro del Senato e dalla prossima settimana passerà all'esame dell'aula. Si tratta di una iniziativa bipartisan: primi firmatari sono il senatore del Pdl Oreste Tofani, ex sindacalista dell'Ugl, e il democratico Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro nel primo governo Prodi. Una volta insediata, la commissione resterà in carica per tutta la legislatura: suo compito sarà quello di sottoporre a uno «screening» il mondo delle imprese per indagare sulle cause e sull'entità del fenomeno degli incidenti sul lavoro. Di piano straordinario parlano anche i sindacati. Per il leader della Cisl Bonanni il nodo centrale è quello «della selezione delle imprese, perchè non tutte sono idonee a lavorare, e dell'allargamento della formazione sulla sicurezza, al di là di norme più flessibili o più draconiane». Il segretario della Cgil Epifani dice sì a un piano straordinario ma boccia l'ipotesi di rimettere in discussione le sanzioni appena stabilite dal decreto. «Perchè se tu dai a vedere che le sanzioni appena decise possono essere modificate, allora nessuno rispetterà le norme in vigore».

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