Walter Veltroni non usa mezzi termini: l'idea di poter ...
Quanto all'ipotesi di congresso anticipato, Veltroni frena i suoi e spiega che l'assise si può convocare in autunno invece che nel 2009 solo se «fosse messa in discussione l'idea di fondo del Pd e si volesse tornare a Ds, Dl e a 14 mila componenti, allora sì si dovrebbe fare un congresso». E infine riguardo al rischio di scissione paventato da Famiglia cristiana, assicura che «non c'è nessuna prospettiva di questo tipo». Veltroni sollecita tutte le forze del centrosinistra europeo devono avere la forza e il coraggio di mettere in atto una «profonda innovazione». Questa è la sfida che tutto il centrosinistra europeo ha davanti a sè. Il Pd ha già iniziato il suo percorso, «non so se è la strada migliore, ma sono convinto che l'unica strada è quella di una profonda innovazione». Veltroni indica anche la traccia da seguire, «senza presunzione», ma cita l'esempio proprio del suo partito: «Il Pd sta fondendo culture ed identità diverse», attraverso «un gigantesco lavoro di sintesi che è la forza del centrosinistra. Noi siamo un partito di centrosinistra e sentiamo il dovere di dialogare con le forze che operano nel campo del centrosinistra europeo». Un dialogo «sulla base della propria identità». Alla riunione era presente anche Massimo D'Alema. Intanto l'incontro tra Veltroni e Rutelli ha segnato una tregua tra le anime del partito: nessuna scissione in vista da parte degli ex Dl, ma nemmeno un sì all'ingresso nel Pse. A una settimana dall'assemblea costituente, resta ancora da sciogliere il nodo della candidatura alla presidenza del partito, dopo le dimissioni di Prodi e il «no grazie» di Franco Marini. Mentre Giorgio Tonini non risparmia una puntura di spillo a D'Alema, definendo la sua fondazione una «anomalia». E Arturo Parisi afferma: «Vedo che l'idea di un Congresso che affronti finalmente il tema della leadership del Pd unitamente a quello della linea comincia a imporsi come una necessità».