«Senza una svolta Marrazzo può saltare»
Scene di vita quotidiana in quella Campania che, ancora oggi, vive sommersa dalla monnezza. Ma il presidente dell commissione Agricoltura della Camera, già membro della commissione parlamentare d'inchiesta cul ciclo dei rifiuti ne è certo: qualcosa è cambiato. Presidente, sono passati appena due mesi dalle elezioni e già cantate vittoria. Non sarete troppo ottimisti? «Rispetto al passato c'è un elemento importante di novità». Quale? «Oggi sappiamo in maniera chiara chi decide. Sa perché fallì il primo piano Bertolaso?» No, perché? «Per una parola: concerto». Cioè? «Prima di prendere una decisione il commissario doveva ottenere il concerto del ministero dell'Ambiente e della Regione che, guarda caso, erano le due fazioni che con visioni contrapposte avevano causato l'emergenza. Insomma, il concerto era impossibile e questo ha creato l'empasse in una situazione in cui il sistema doveva muoversi celermente e all'unisono». Invece adesso? «Adesso ci sono tre condizioni fondamentali: Bertolaso è l'unico gestore, è coperto politicamente, come dimostra anche la presenza fisica del presidente Berlusconi per la terza volta a Napoli, e c'è un impegno finanziario di 150 milioni». Quindi a luglio niente più sacchetti per le strade? «A luglio non avremo più rifiuti per le strade e, soprattutto, avremo la certezza di un percorso che, nel tempo, riporterà alla normalità il ciclo di gestione». E come la mettiamo con le proteste dei cittadini? «Le proteste sono alimentate dalla legittima insoddisfazione, in alcuni casi da interessi criminali e da una certa sfiducia nelle istituzioni locali che hanno fallito». Ma oggi Bassolino e Iervolino collaborano con il governo? «Diciamo che scodinzolano». Nella relazione delle commissione d'inchiesta sui rifiuti non si parlava solo di Campania, ma anche di Lazio. Com'è la situazione nella Regione guidata da Marrazzo? «Peggiore di due mesi fa. La raccolta differenziata langue e mancano impianti per lo smaltimento». Dobbiamo aspettarci un'emergenza imminente? «La crisi è dietro l'angolo. Non è ancora esplosa solo perché Marrazzo, al contrario di Bassolino, non ha scelto ideologicamente di chiudere le discariche. Ma ormai Malagrotta è terminata». Che si può fare? «Io sono contro le gestioni commissariali. Servirebbe un monitoraggio forte che induca a fare tutto ciò che è possibile. Marrazzo si è già salvato dalla scure del governo cambiando marcia sulla Sanità. Faccia lo stesso per i rifiuti e non ci sarà bisogno di scure».