Toto, l'abruzzese volante
Il topolino è Carlo Toto, patron di Airone, che sogna in grande e procede nel programma di ampliamento e rinnovo della flotta. Nei giorni scorsi ha firmato con Airbus un contratto che prevede l'ordine fermo d'acquisto per 24 aeromobili di lungo raggio per un valore di 4,8 miliardi di dollari. A questo si aggiungono opzioni per altri 20 velivoli che portano il valore della commessa a 8,6 miliardi di dollari. Un investimento non da poco che costituisce un simbolico ponte per facilitare la sua scalata alla montagna Alitalia. Passano le settimane ma la determinazione del presidente di Air One è sempre la stessa. Una passione, quella per l'aeronautica, che è il vero motore dell'imprenditore abruzzese. Un viaggio che comincia nel 1988 quando acquisisce Aliadriatica, piccola società pescarese specializzata nei servizi di aerotaxi. La sua filosofia era semplice: ampliare l'offerta occupando le rotte sino ad allora trascurate da Alitalia. Inizia così a ottenere le prime concessioni e a fare trasporto di linea da Pescara per Bergamo, Torino e Palermo. Nel 1994 Aliadriatica acquista con 4 milioni di dollari a un fallimento il suo primo Boeing 737 da 120 posti. Per rimetterlo a nuovo Toto si affida alle officine della Lufthansa (nel 2000 diventerà partner di Air One) e con quel Boeing inizia a offrire servizi charter su rotte a medio raggio. Nel 1995 inaugura il collegamento tra Linate e Brindisi, Reggio Calabria, Lamezia Terme. Poi trasforma Aliadriatica in Air One, iniziando a solcare la rotta più ambita e redditizia: la Fiumicino-Linate, quinta in Europa per volume di traffico. Un successo. Nelle prime cinque settimane la nuova compagnia trasporta oltre 30 mila passeggeri, diventati 713 mila nel 1996 e addirittura 5 milioni 600 mila nel 2005. Una flotta di cui Toto ha annunciato la riconversione, dismettendo i Boeing e acquistando con una spesa di 1,8 miliardi di dollari 30 nuovi Airbus 320 da 159 posti. Air One è stata la prima compagnia aerea a rompere il monopolio detenuto dall'Alitalia nel settore del trasporto aereo nazionale, prima sulla tratta Roma-Milano e successivamente sulle altre tratte nazionali. L'evoluzione del network e l'espansione della compagnia, anche attraverso la partnership avviata con la Lufthansa, fanno di Air One un vettore leader nel settore del trasporto aereo nazionale con una quota di mercato del 25%. Fonti finanziarie sottolineano che insieme ai super esperti della Seabury è stato completamente ridisegnato il piano di network operativo, cioè il sistema di rotte, per sfruttare con profitto i due hub di Fiumicino e Malpensa. E Air One intende valorizzare al meglio anche Malpensa (drasticamente ridimensionata invece dal progetto Air France) per tornare in corsa per l'acquisto di Alitalia. Il governo Berlusconi punta su una cordata italiana e sul sostegno di Intesa Sanpalo per ridisegnare l'assetto della compagnia di bandiera. L'ipotesi di lavoro è quella di creare una società con un miliardo di euro di liquidità: Intesa Sanpaolo avrebbe il ruolo di finanziatore principale, con un investimento tra 300 e 500 milioni di euro. In questa società, a cui parteciperebbero anche alcune banche estere e imprenditori italiani, confluirebbe il topolino Air One. Una compagnia in espansione, a cui avrebbero fatto comodo anche i marchi VolareWeb (voli nazionali e europei) e Air Europe (charter) dell'azienda in amministrazione straordinaria. Ma i giudici hanno deciso altrimenti confermando l'assegnazione di Volare ad Alitalia. Toto non è un tipo che si rassegna. Ha continuato ad appellarsi all'Antitrust e alla Commissione europea per le infrazioni alla libera concorrenza. Non ultime quelle sui corposi finanziamenti statali ricevuti da Alitalia. Ma Toto pensa già al domani. Le cartecce finanziarie da sparare sono già state caricate. Aumento di capitale da un miliardo di euro, investimenti per 5,3 miliardi entro il 2012 (inclusi quelli per la flotta a lungo raggio) e crescita media del fatturato del 3,5% fino a 6,2 miliardi nel 2012 e 130 nuovi aerei. Sono gli elementi di punta del piano Toto per far diventare la nuova Alitalia quarto operatore in Europa. Ma ci sono anche il reintegro di Alitalia Servizi nel perimetro del gruppo, rilancio del brand, ottimizzazione del costo del personale, riorganizzazione del network attraverso l'integrazione fra quelli delle due compagnie, alleanze commerciali e, una volta risanata, partnership industriali internazionali. Intesa Sanpaolo garantisce la liquidità, il governo mantiene l'italianità del vettore per non disperdere la potenzialità turistica e a Toto è affidata parte della gestisce industriale insieme a un grande partner internazionale. Il sogno di quel topolino fa sembrare la montagna Alitalia non così lontana.