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Sanità, arriva la ricetta on-line

Medico

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Con due scopi: controllare l'andamento della spesa e facilitare l'accesso alle cure rendendole sempre più «mirate». È questo il senso di un pacchetto di norme allo studio in questi giorni in vista della messa a punto della Finanziaria per la quale, entro questa settimana, dovranno essere scremate le diverse ipotesi sul tappeto. Il percorso che si seguirà è stato indicato ieri dal ministro al Lavoro, Maurizio Sacconi: il 18 o 19 giugno il Cdm darà il via libera a un decreto e ad un ddl, insieme, chiaramente, al Dpef che indicherà la «rotta» da seguire nel prossimo triennio. Poi a settembre ci sarà la Finanziaria vera e propria «con annesso bilancio, dal contenuto essenziale e senza norme sostanziali, perché quelle saranno già varate dal Parlamento entro giugno». Il ministro non ha fatto quindi riferimento a un possibile nuovo decreto a settembre, ipotesi ventilata in questi giorni, né ad una correzione a valere sul 2008 che potrebbe però scaturire dall'attuazione immediata delle norme del decreto. Già nota l'entità finanziaria del percorso: 12 miliardi l'anno per tre anni fino a centrare il pareggio di bilancio nel 2011, un anno prima degli altri paesi europei in deficit. Ecco intanto alcune delle idee sulle quali si lavora e che potrebbero confluire nella manovra. Ricette e cartella sanità su web. Ricette mediche e specialistiche dei medici del servizio sanitario nazionale viaggeranno solo on line. Il progetto avrebbe durata quadriennale partendo dal 2009 e arrivando a regime nel 2012. La «ratio» della norma è di potenziare il monitoraggio della spesa pubblica e misurare l'appropriatezza delle cure prescritte. Si ipotizza anche la possibilità per i cittadini di prendere medicine in farmacia senza ricetta ma esibendo la tessera sanitaria o il ricorso alla ricetta informatizzata periodica per i malati cronici. In questo caso il risparmio stimato per la prescrizione on line sarebbe, a regime, pari a circa il 10% della spesa farmaceutica (poco inferiore ai 15 miliardi l'anno scorso). Si avvierebbe parallelamente un «tavolo permanente» per l'armonizzazione delle politiche della sanità elettronica che avrebbe tra i suoi scopi la realizzazione del «fascicolo sanitario elettronico del cittadino». Il tutto, chiaramente, con una particolare attenzione alla sicurezza e protezione dei dati personali. La realizzazione del tavolo di confronto sarebbe a costo zero, cioè non sarebbero previsti gettoni di presenza per chi partecipa. No a divieto cumulo lavoro-pensione. Potrebbe arrivare l'abolizione del divieto di cumulo tra salario e pensione. Via comunità montane e stop province. Si ipotizza di eliminare le comunità montane e bloccare le nuove province. Tra le ipotesi anche quella di far aggregare i piccoli comuni per funzioni come la scuola. Stop a carta per pubblica amministrazione. Sarebbe allo studio un piano «taglia-carta» per la pubblica amministrazione. Ad esempio, la Gazzetta Ufficiale arriverebbe così solo in versione on line. Carta identità più longeva. La carta d'identità potrebbe avere «vita» più lunga: dagli attuali 5 a 10 anni. Aprire imprese in un'ora. La norma per aprire un'impresa in tempi record potrebbe ora essere inserita nella Finanziaria. Si ipotizzano anche meno controlli sulle società se «certificate». Banca sud popolare, 850 milioni da Sviluppo Italia. La Banca del Sud, la «creatura» del ministro Tremonti, avrebbe un avvenire da banca popolare. Tra le altre norme anche una che «recupera» i dividendi di Sviluppo Italia (circa 850 milioni). Liberalizzazioni acqua, farmacie, servizi. Arriverebbero norme per la liberalizzazione della gestione delle acque, per le farmacie e i servizi pubblici locali. Processi più cari, tribunali meno «affollati». Si ipotizza di aumentare il contributo per l'iscrizione al ruolo dai processi di secondo grado in su. L'effetto sarebbe ingolfare meno i tribunali e reperire risorse per la Giustizia. Rifinanziare wi-fi per università. Rifinanziare il progetto per realizzare reti Wi-fi nelle Università.

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