«Il commissario? Solo per motivi politici»

Ai microfoni di Radio 1 Piero Marrazzo ha confermato che per i cittadini laziali non ci sarà «assolutamente» la brutta sorpresa di un aumento delle addizionali Irpef e Irap, grazie all'extragettito fiscale con cui è stato ripianato il deficit di 125 milioni di euro del 2007. Secondo Marrazzo, dunque, «non ci sono le ragioni per commissariare, ma il problema è che non tutti gli obiettivi fissati - riconosce - sono stati raggiunti». In effetti, la Regione Lazio non ha rispettato in tutto e per tutto il piano di rientro stabilito con il governo Prodi. Nello specifico, non ha tagliato gli oltre tremila posti letto previsti e non ha chiuso i piccoli ospedali. Inoltre, la spesa sanitaria (benché coperta dall'aumento delle entrate fiscali) è andata oltre la linea marcata. In ogni caso gli obiettivi del piano sarebbero stati raggiunti: dall'iniziale debito di oltre 9 miliardi ereditato dal passato, si è arrivati agli attuali 125 milioni di euro. Dunque, benché tecnicamente il commissariamento sia possibile, secondo il presidente della Regione Lazio non sarebbe più una questione di amministrazione, quanto squisitamente politica. «Se mi commissariano - assicura il presidente della Regione Marrazzo - non sarà certo per ragioni amministrative. Io difenderò la Sanità del Lazio, anche perché l'arrivo di un commissario ad acta finirebbe per disarticolare la sanità regionale, e non glielo permetterei mai». Il piano, secondo il governatore, «va infatti rimodulato, perché così come è oggi non è applicabile». Mentre un eventuale commissario si limiterebbe a tradurlo in realtà punto per punto. «Bisogna proseguire - riconosce Marrazzo - con l'opera di risanamento, ma occorre tempo per raggiungere tutti gli obiettivi stabiliti». Il governatore ha inoltre ricordato tutte le peculiarità che contraddistinguono la Sanità laziale in generale, e quella capitolina in particolare. «C'è una spesa composita - sottolinea - con un'importante quota pubblica, una religiosa, i cinque policlinici e una forte presenza del privato». Quanto al confronto con l'Esecutivo, che ieri ha aperto le porte ai governatori per avviare il dialogo con le Regioni, «onestamente - riconosce Marrazzo - concordo con chi sostiene che questo Governo Berlusconi sarà diverso dai precedenti. Ho visto un premier con un approccio differente rispetto al passato». L'opposizione regionale si fa sentire: «Le ultime dichiarazioni rese dal presidente Marrazzo lasciano allibiti - spiega il capogruppo di Forza Italia, Alfredo Pallone - perché sostenendo che il Lazio ha un gettito fiscale che può contenere il deficit si finisce implicitamente per ammettere che sono e saranno ancora in futuro i cittadini laziali a pagare il costo dell'inefficienza dell'attuale amministrazione».