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Piazza di Spagna velata di nero per protesta

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Quando il presidente iraniano comincia a parlare all'assemblea plenaria della Fao, piazza di Spagna risuona di slogan contro di lui: «Ahmadinejad assassino, Iran libero, Ahmadinejad vattene via!». Dal megafono un rappresentante del Consiglio nazionale della resistenza iraniana gli danno del terrorista e spiegano che «non rappresenta il popolo iraniano ma il regime fondamentalista» e che «chi chiede l'eliminazione di uno stato sovrano (Israele ndr) è contro la pace» e, infine, che «accoglierlo in Italia significa giustificare le sue idee». Poco dopo sugli spanish steps, tra finti centurioni e turisti incuriositi che scattano foto (una di loro si chiede se sia «una protesta contro l'immondizia»), spuntano striscioni con l'immagine del leader attraversata dalla banda rossa del divieto di accesso. E gli scalini più fotografati del pianeta vengono rivestiti di lunghi teli neri per rappresentare «il velo nero caduto sulla democrazia da quando è arrivato Ahmadinejad in Italia». Radicali, esponenti del Pdl, leghisti (Massimo Poliedri) e membri della comunità ebraica hanno aderio alla protesta del comitato «Abbiamo fame di libertà». La performance si conclude con alcune donne incappucciate da un improvvisato burqua. Quella che parla al megafono, alla fine, se lo toglie e ricorda: «Noi lo possiamo fare, le donne iraniane no». Sempre in mattinata sono sfilati circa 300 giovani ebrei che durante il tragitto dal ghetto al Circo Massimo, a ridosso della zona rossa del vertice, hanno distribuito 25 mila volantini contro la visita di Ahmadinejad. Proteste che, alle 20, sono proseguite in Campidoglio per iniziativa de «Il Riformista». Intanto il regime di Mahuomud non sta con le mani in mano: tre giovani che quando hanno commesso i loro crimini erano minorenni stanno per essere impiccati. I primi due penzoleranno da una forca tra una settimana.

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