«La sua visita, un fiasco. Ignorato da tutti»
Sullo sfondo invece rimane l'intervento militare che è «ultima opzione» perché «gli israeliani non si lasceranno distruggere». A parlare è Fiamma Nirenstein, giornalista e oggi deputata del Pdl. Nessun dubbio quindi per lei sulle reali intenzioni del capo di Stato iraniano che è da considerarsi un «integralista messianico» a cui «non interessa il suo popolo» e che è disponibile ad «un olocausto nucleare». Il tutto, secondo la neodeputata, per garantire «la riconquista islamica e il ritorno del Mahdi». Onorevole, quindi nessun dialogo con Ahmadinejad? «Nessuno. Penso che i fatti ormai dimostrino che non c'è alcuna possibilità di confronto con lui. Bisogna guardare avanti». Il leader iraniano continua a dire che il suo progetto nucleare è pacifico e che sono gli Usa a volere la guerra. «Ma mi spiega che interesse avrebbero gli Usa a fare la guerra ad Ahmadinejad? Poi, sulla questione del nucleare, lo stesso El Baradei è stato molto chiaro e i suoi sforzi per collaborare con gli iraniani non hanno portato finora a nulla. Mi sembra quindi impossibile continuare sulla via del dialogo». Allora sarà guerra? «Non come prima opzione, ma è chiaro che sarebbe ipocrita escluderla. E poi non vedo perché gli israeliani dovrebbero farsi distruggere. Ma prima di accettare una tale prospettiva bisogna cercare altre soluzioni». Quali? «Penso in primo luogo ad un'azione dei Paesi occidentali per un "regime change". Cioè sostenere tutti quei gruppi di opposizione democratica che esistono nel Paese e che potrebbero rappresentare un elemento di rottura. E poi la possibilità di denunciare davanti al Tribunale Penale Internazionale Ahmadinejad per la violazione della Convenzione di Ginevra. Ci sono le prove che sta preparando lo sterminio, quindi ritengo plausibile una sua incriminazione. Però prima di fare tutto questo è necessario fare una riflessione». In che senso? «L'Occidente si deve rendere conto che Ahmadinejad non è un problema esclusivo di Israele ma di tutto il mondo civile e che quindi non si può delegare agli israeliani il compito di risolverlo. Hamas e gli Hezbollah si sono rafforzati e sono andati al potere proprio grazie al suo sostegno. Il mondo libero deve essere consapevole che l'Iran è una minaccia per tutti». Ahmadinejad non ha trovato grande ospitalità tra le nostre Istituzioni. «Appunto, e direi nemmeno dal Santo Padre. Questo conferma che il suo viaggio è stato un totale insuccesso. Ciò dimostra che c'è una maggiore consapevolezza nei confronti del suo atteggiamento ripugnante e orribile. Sta tentando di far passare la selvaggeria nei rapporti diplomatici, di imporre la crudeltà della minaccia e della barbarie che un tempo furono utilizzati con successo dal nazismo. Tutto ciò è completamente inaccettabile e l'atteggiamento di chiusura dei nostri vertici istituzionali nei suoi confronti è stato quanto meno opportuno».