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ROMA Conto alla rovescia per il summit sull'emergenza ...

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L'inflazione dei prezzi alimentari è salita nella maggioranza dei Paesi del mondo e il conto per il cibo nei Paesi in via di sviluppo è cresciuta del 10% fra 2005 e 2006 e si stima del 33% fra 2006 e 2007. La previsione è che i prezzi dei prodotti alimentari resteranno alti per i prossimi 10 anni e saranno in media superiori a quelli dello scorso decennio. I Paesi importatori netti di prodotti petroliferi e materie prime agricole nel mirino del caro-cibo sono 22. Intanto il direttore della Fao, Jacques Diouf, per fronteggiare l'emergenza ha già chiesto 1,2-1,7 miliardi di dollari ai Paesi membri. La Banca mondiale ha già stanziato 1,2 miliardi di dollari. DISASTRI CLIMATICI: La variabilità del clima avrà tra i suoi effetti, disastri maggiori e più frequenti. Dei 262 milioni di persone colpite annualmente da disastri provocati dal clima (ad esempio le alluvioni) tra il 2000 e il 2004, oltre il 98% vive nei Paesi in via di sviluppo, che dipendono soprattutto da agricoltura e pesca. Nei Paesi dell'Ocse una persona su 1.500 ha subito un disastro, contro le 19 nei Paesi in via di sviluppo. FONDI: Il conto da pagare nel 2030 per la sopravvivenza delle comunità rurali povere nei Paesi in via di sviluppo colpite dai cambiamenti climatici viene stimato tra 83 e 127 miliardi di dollari l'anno. Tra 55 e 65 miliardi di dollari saranno necessari per la mitigazione, cioè interventi di taglio dei gas serra, in agricoltura, uso del suolo e gestione foreste. L'adattamento dei sistemi umani e naturali per riuscire ad ammortizzare l'impatto dei cambiamenti del clima sulle popolazioni rurali povere ammonta ad una cifra fra i 28 e i 67 miliardi di dollari l'anno, per interventi minimi. EMISSIONI AGRICOLTURA: Il rovescio della medaglia è che il settore dell'agricoltura incide con oltre il 30% delle emissioni di gas serra sul riscaldamento globale. Un uso «sostenibile» dei terreni però può contribuire al taglio dei gas serra, così come una corretta gestione delle aree verdi. BIOCARBURANTI: Altro fattore che si lega all'emergenza cibo è quello dei biocarburanti, la cui domanda secondo l'agenzia Onu aumenterà di 12 volte entro il 2016, passando da 15 a 110 milioni di tonnellate. Al momento però secondo la Fao pesano meno del 15% sui rincari delle materie prime agricole. Esistono poi alcuni flagelli per l'approvvigionamento di cibo. MINACCE PER ANIMALI: Lingua blu o febbre di Rift Valley, così come virus trasmessi dalle zecche. MINACCE PER PIANTE: L'espansione della produzione di mais in risposta ai cambiamenti del clima renderà un numero maggiore di aree vulnerabili alla diffusione dell'insetto parassita del mais. MINACCE PER FORESTE: Un coleottero infestante le foreste del Nord America (Dendroctonus ponderosae) si riproduce sempre più velocemente e sopravvive di più, il che aumenta il rischio di diffusione in ecosistemi vulnerabili. MINACCE ACQUATICHE: un fungo asiatico (Eus) che colpisce oltre 60 specie selvatiche e di acquacoltura, in acqua dolce e salmastra, si sta recentemente espandendo in Africa del Sud. EFFETTI: possibili perdite di raccolti e costi maggiori per i controlli su import-export. Dispute a livello commerciale nel Wto potrebbero divenire più frequenti.

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