Roberto Paolo La tensione è tornata altissima a Chiaiano. E ...
La prima avvisaglia c'è stata la notte di mercoledì, quando un ordigno è stato lanciato contro una pattuglia di polizia che stazionava a guardia della cava prescelta da Bertolaso. Due petardi attaccati ad una bomboletta di gas da campeggio che solo per un caso non hanno causato uno spargimento di sangue. Negli uffici della Digos partenopea si valutano due ipotesi: frange dei cosiddetti «antagonisti» o elementi vicini ai clan di camorra che operano nel quartiere. E in questo clima, la polizia guarda con preoccupazione alla manifestazione di domenica, quando l'area a Nord di Napoli diventerà per un giorno capitale dei gruppi No global e antagonisti di tutta Italia. «Abbiamo ricevuto adesioni da ogni parte del Paese», dicono gli organizzatori. Ci saranno i comitati No Tav, No Mose, No Ponte di Messina, No Dal Molin. Insomma, i «No tutto». E verranno anche i comitati che in tutta la Campania contestano l'apertura di nuove discariche, da Terzigno a Serre, a Giugliano. «Sarà una manifestazione pacifica - promette Massimo Di Dato, della Rete Campana per la Salute e l'Ambiente - Non siamo né terroristi né camorristi». E i capi della protesta arrivano anche a dubitare che sia mai stato lanciato un ordigno contro gli agenti a Chiaiano: «Noi sul posto indicato non abbiamo trovato traccia di esplosioni». Pochi dubbi hanno invece i rappresentanti dell'ordine pubblico: alla gente onesta che protesta si sono mischiate molte facce sospette. Non solo i giovani dei Centri sociali, ma anche pregiudicati considerati vicini ai clan Lo Russo e Polverino. Lo dimostrano i filmati realizzati dai carabinieri del Ros durante gli scontri dei giorni scorsi. Mentre gli 007 della Questura hanno avuto informazioni sulla presenza di cerbottane armate con biglie d'acciaio che nei prossimi giorni potrebbero essere usate contro le forze dell'ordine. Per questo, già da oggi, tutto il personale di polizia impiegato a Chiaiano indosserà giubbotti antiproiettile.