Bonanni: basta con le polemiche è ora di costruire
E se Berlusconi porterà avanti quanto promesso nelprogramam di governo avrà da noi il triplo della fiducia». Il giorno dopo lo strappo della Cgil sui contratti, con Epifani che ha abbandonato il tavolo, il leader della Cisl Raffaele Bonanni non vuole drammatizzare. Siamo alle solite con le Cgil che si mette di traverso? «È il rodaggio degli inizi di una trattativa. Secondo me c'è la difficoltà ancora da parte di qualcuno di prendere le giuste misure per l'inizio del rapporto con questo governo. Alla fine, sono convinto, la Cgil si metterà a regime anche perchè la gente è stanca delle polemiche, vuole soluzioni ai problemi. I dipendenti pubblici, quelli che lavorano sodo e sono tanti, sono stanchi sentire le prediche e le accuse ingenerose. Tutta questa vicenda dei fannulloni ha aperto un polverone. Se la Cgil si sottrarrà da questa logica, se rifiuterà il dialogo o porrà veti, sarà fuori gioco e siccome la Cgil non può che stare nel gioco sono sicuro che tornerà al tavolo della trattativa». La Cgil ancora vittima di pregiudizi ideologici? «Posso dire quello che è la Cisl. Noi siamo più pragmatici, più flessibili, abbiamo iscritti di ogni tendenza politica che ci chiedono di difenderli anche dai partiti che hanno avuto i loro voti. I governi infatti possono tirare avanti trascurando gli interessi di pezzi del loro elettorato. Noi rispondiamo in modo più veloce al dialogo». Nel 2002 la Cisl insieme alla Uil sottoscrisse con Berlusconi il Patto per l'Italia poi però si fece trascinare dalla Cgil nella polemica contro il governo e il dialogo si arenò. Che rischi ci sono che si riproponga lo stesso scenario? «Serve un rapporto leale con il governo. Allora il governo rispettò a metà l'accordo. Se con Berlusconi ci sarà un rapporto leale noi restituiremo tre volte di più in termini di lealtà. Noi crediamo molto nella logica di mettere insieme invece che dividere. La gente è stanca di scontri improduttivi, non vuole più polemiche e contrapposizioni». Questo vale anche per la Cgil? «Tante cose stanno cambiando e anche la Cgil sta cambiando e quindi sono convinto che nei prossimi giorni tornerà al tavolo perchè non ne può fare a meno. Cgil non è un corpo avulso dallo scenario sindacale». Cosa chiederete per il pubblico impiego? «Mi è piaciuto che il ministro Brunetta abbia usato il termine di piano industriale. Come per le aziende bisogna individuare i punti di forza e di debolezza della macchina statale». E i fannulloni davvero saranno puniti? «I fannulloni ci sono sempre stati in tutti i settori ma chi insiste su questo tasto è lui stesso un fannullone. Bisogna costruire un piano che rimetta in senso l'amministrazione consentendo agli utenti di misurare il prodotto. Ogni polemica è una perdita di tempo ed è colpevole. Al momento abbiamo le linee portanti del piano e se questa sranno riempite di contenuti noi lo sosterremo con forza. Vogliamo che i lavoratori del pubblico siano rispettati e ben pagati perchè più produttivi».