Rifiuti, indagato Pansa Venticinque ordini d'arresto
Rilievi che, secondo quanto annunciato dal sottosegretario all'emergenza Guido Bertolaso nel corso della trasmissione «Porta a Porta» dovrebbero durare circa 20 giorni, al termine dei quali «se il verdetto sarà positivo - ha detto il sottosegretario - garantirò il rispetto assoluto delle norme». Insomma, la linea della fermezza del governo ha vinto. Così come è risultato vincente l'appello di Bertolaso, che aveva chiesto la partecipazione dei cittadini e quella del sindaco di Marano, Salvatore Perrotta che nel corso di un vertice con il prefetto di Napoli Alessandro Pansa aveva deciso di fare entrare i tecnici nella cava e si era rivolto ai manifestanti per far sì che venissero tolti i blocchi. Nonostante la tregua di Chiaiano la nottata è stata però segnata nuovamente da incendi di spazzatura e cassonetti. Sono stati oltre 50 gli interventi dei vigili del fuoco soprattutto alla periferia di Napoli, nella zona di Ponticelli e Agnano, e nei comuni di Casoria, Sant'Antimo, Afragola, Casalnuovo. Ma la vera novità riguarda il fronte giudiziario. Il prefetto Alessandro Pansa ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione del commissariato rifiuti durante i sei mesi del suo incarico dall'estate scorsa fino a dicembre 2007. L'avviso è stato recapitato dal procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. Nelle ultime ore, poi, è scattata una vasta operazione dei Carabinieri del Nucleo tutela ambiente (Noe), battezzata «Operazione rompiballe», che avrebbe condotto a 25 notifiche di ordini di custodia cautelare nell'ambito di una inchiesta su irregolarità nella gestione del Commissariato per l'emergenza rifiuti. Le misure, che avrebbero il beneficio dei domiciliari, interessano dipendenti e funzionari della struttura. I reati contestati agli indagati sarebbero, a vario titolo, traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato. Tra i destinatari dell'ordinanza ci sarebbe Marta Di Gennaro, responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Bertolaso quando era commissario, e Michele Greco, attuale dirigente della Regione Campania e precedentemente alla Protezione civile. I provvedimenti che arrivano da Napoli si riferirebbero alla gestione della discarica di Villa Ricca, l'ultimo degli sversatoi aperti dal commissario Corrado Catenacci ed ereditata da Bertolaso, che ha deciso di chiuderla il 26 maggio 2007. Ma anche in Abruzzo e in calabria la magistratura si muove sul fronte dei rifiuti. La Procura di Pescara ha emesso 33 informazioni di garanzia per i fatti connessi alla mega discarica abusiva di rifiuti di Bussi sul Tirino, posta sotto sequestro nel marzo 2007 dalla Forestale dopo gli esposti del Wwf e le interrogazioni di alcuni parlamentari, tra i quali l'allora deputato abruzzese Maurizio Acerbo (Prc). E i magistrati di Catanzaro hanno concluso le indagini sull'affidamento ad una società della raccolta dei rifiuti in alcuni comuni della costa ionica, che hanno coinvolto 26 persone tra amministratori comunali, imprenditori, tecnici e pubblici ufficiali. L'indagine riguarda la raccolta dei rifiuti nei Comuni di Soverato, Guardavalle e Stalettì.