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Il Pdl va sotto per i fannulloni

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Così mentre il ministro della Funzione pubblica Brunetta tuona contro i fannulloni nel pubblico impiego, la sindrome dell'assenteismo contagia Montecitorio con il Pdl che lascia deserti gli scranni. La maggioranza è stata battuta su uno dei primi emendamenti al decreto sull'assolvimento di obblighi comunitari, che contiene, fra l'altro, la cosiddetta norma «salva Rete4». L'emendamento in questione riguarda norme su caccia e pesca. Due voti (240 no contro 238 sì e tre deputati astenuti) sono bastati per provocare l'inaspettato scivolone che ha fatto esultare il Partito democratico e Idv. Ma vediamo i numeri. Al momento del voto erano assenti o in missione quasi un terzo dei deputati del Pdl: circa il 32% (42 in missione e 45 assenti) e il 20% dei parlamentari della Lega (6 in missione e sei assenti). Il Pd, l'Idv e l'Udc erano invece al gran completo con percentuali di pari all'82, al 93 e al 97%. Non è andata meglio in Senato dove le pregiudiziali di costituzionalità sul decreto che ridisegna i ministeri sono state bocciate con un solo voto di scarto. Il tentativo di stoppare il decreto è stato respinto con 12 no e 11 sì mentre gli esponenti dell'opposizione avrebbero dovuto essere 13 e quelli della maggioranza 15. Le due assenze di Belisario e De Sena sono state determinanti per non far andare sotto il centrodestra. In mattinata la seduta era stata animata dall'ostruzionismo dell'opposizione per protesta contro l'emendamento salva Rete 4. Pd e Idv avevano deciso di lasciare l'aula. La Lega si è tirata fuori dalla polemica sulle assenze. Il capogruppo Roberto Cota ha precisato che «i deputati della Lega erano quasi tutti presenti, circa il 90% di loro era in Aula».

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