Cento: «Evitare scontri frontali»

È preoccupato, l'ex segretario all'economia (e leader verde in stand-by istituzionale) Paolo Cento di fronte alle pessime notizie che arrivano dalla Sapienza. Con il Parlamento trasformato in un unico Grande Centro, non si rischia di lasciare i giovani non rappresentati politicamente alla mercè di tentazioni armate? «Escludere un terzo della popolazione dalla rappresentanza politica per alchimie partitiche non ha aiutato la democrazia. È saltata quella mediazione sociale che calmierava il confronto fra destra e sinistra». E ora? «Ora va ascoltato questo campanello d'allarme. È un clima ci può riportarci indietro di decenni. Il problema è stata anche la gestione di Roma, in questi ultimi anni: si sono allentate le barriere della convivenza democratica». Chi ne è responsabile? Rutelli? Veltroni? «Sicuramente anche chi ha a lungo governato la Capitale, quel centrosinistra che ha sottovalutato il malessere di periferie che si sono sempre più chiuse in se stesse, con ceti popolari molto ampi ormai stretti fra intolleranza e degrado. È stato perso un contatto decisivo con la realtà urbana. E sbaglia ancora oggi la stessa sinistra moderata, dall'opposizione. Dovrebbe riflettere sul disagio di quelle aree urbane, piuttosto che inseguire la destra nella sua strategia securitaria. Ma qualche domanda, dopo le sprangate all'Università, dovrebbe farsela anche chi, con troppa superficialità, si è barcamenato fra autorizzazioni e divieti al convegno di Forza Nuova, in una facoltà come quella di Lettere storicamente ostile a certe ideologie. Quanto al sindaco Alemanno, mandi messaggi chiari alla sua parte: denunci senza tentennamenti lo squadrismo». Però i fatti della Sapienza sono altra cosa rispetto a quelli del Pigneto, no? «Pur senza una chiara matrice politica, l'aggressione del Pigneto resta di estrema gravità. In città, da settimane, in troppi soffiano sul vento della tensione. Questo disegno va stroncato sul nascere, prima che si trasformi in una spirale incontrollabile di violenze. La sinitra eviti di farsi risucchiare artatamente nel dibattito sulla xenofobia, sulla caccia al diverso: si concentri su temi concreti, dal nucleare all'emergenza rifiuti, ed eviti schermaglie dialettiche. In tutti prevalga la sensatezza, perchè la posta in gioco è altissima. Anche mediaticamente, con gli arresti bipartisan di ieri, siamo già al marchio a fuoco degli opposti estremismi. Il gioco diventa immediatamente sporco, e sulla pelle di ragazzi che credono di vivere l'esaltazione dell'ideologia, mentre qualcuno ci specula su».