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"Militari nelle discariche solo quando saranno più sicure"

Napoli

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«Per altri colleghi ministri questi sono impegni istituzionali - dice - Per me sono una festa e come tale la vivo». Il ministro, accompagnato dal sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, dal capo di stato maggiore della Difesa generale Vincenzo Camporini e dal capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare, generale Daniele Tei, si è detto «emozionato» per il saggio di abilità tecnica fornito dai piloti delle Frecce Tricolori che hanno chiuso nella grande base aerea di Pratica di Mare una manifestazione nella quale si sono esibiti più di cento velivoli. Ma da ministro non dimentica il suo ruolo e tiene a sottolineare l'impegno della Forze armate in Italia e all'estero. «I militari italiani potranno essere utilizzati in attività di sorveglianza alle discariche solo quando queste saranno assolutamente sicure e non saranno più teatro di manifestazioni o quant'altro». Quindi ha puntualizzato: «Come avevo previsto, e come poi ha precisato Bertolaso, non ci poteva essere per quella attività di sorveglianza delle discariche un impegno delle Forze Armate che non hanno l'equipaggiamento, la preparazione e lo status di agenti di pubblica sicurezza». Del resto sabato in Campania ci sono stati episodi di vera e propria guerriglia. «È inaccettabile e non degna di un paese moderno l'ingiustificata aggressione non solo fisica ma anche verbale subita dalle forze dell'ordine nei pressi della discarica di Chiaiano. Giovani che vanno a fare il loro dovere per difendere la legalità, aggrediti, insultati, feriti in qualche caso». Il ministro si infervora perde un istante il tono pacato di chi vive una festa. Questi nuovi impieghi porteranno a un aumento di spesa? «Così è. Un compito - precisa - che comporterà anche l'utilizzo di fondi aggiuntivi». Non sembra preocuparsi e aggiunge: «Ad ogni impegno corrisponde una necessità, certo che ci vogliono le risorse». In mattinata La Russa aveva partecipato anche al Raduno nazionale dei carabinieri in congedo. «Sono molto grato alle forze armate, in particolare ai carabinieri e all'Aeronautica per lo spirito di identità nazionale e per i valori in cui ci piace credere», ha voluto sottolineare il ministro che non si è sottratto a domande sulle nostre missioni militari all'estero. Così, per quanto riguarda l'Afghanistan, il parere di La Russa è che c'è «bisogno di maggiore flessibilità». E chiarisce dimostrando di conoscere appieno i problemi: «Oggi - rileva mentre i jet riempiono il cielo delle loro evoluzioni e l'aria di un rumore assordante nell'ambito Giornata Azzurra 2008 organizzata dall'Aeronautica militare a Pratica di Mare - il nostro caveat impone 36 ore per un impiego diverso, ma per le esigenze dei militari è un tempo che corrisponde ad un secolo. Se c'è bisogno di un intervento d'urgenza non si possono aspettare 36 o 72 ore, c'è bisogno di decisioni rapidissime. Da questo punto di vista, quindi, posso preannunciare il mio intento di modificare i tempi di adesione da parte dell'Italia a impegni diversi». Problematica che verrà affrontata a Berlino il prosimo 12 giugno. Ma il ministro La Russa intede mettere mano anche alla forza del contingente. «Si potrà parlare di un cambiamento, di qualche aggiunta di presenze, in concomitanza della diminuzione sensibile che avremo intorno a settembre, quando è previsto che 250-300 soldati torneranno in Italia», ha spiegato.

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