Walter tifa per Silvio: «Durerà 5 anni»

Un grido di speranza in vista di quella che si preannunciava già come una lunga legislatura all'opposizione. Per un po' il segretario del Pd ci ha creduto. Ha provato a mettere in evidenza le contraddizioni della maggioranza, ha enfatizzato un certo estremismo leghista. Poi, però, si è lentamente ammansito e ora, a poco più di un mese di distanza, ha una nuova certezza: Silvio Berlusconi durerà cinque anni. Davanti ai circoli lombardi del Pd riuniti per la prima volta al teatro Strehler di Milano, il segretario non usa mezzi termini. «Il dialogo sulle riforme istituzionali - ribadisce - si farà e ciò non esclude un'opposizione intransigente. Noi volevamo cambiare le regole se avessimo vinto ma le vogliamo cambiare anche adesso che siamo all'opposizione. Tra cinque anni governeremo noi e dobbiamo avere un Paese che consenta un'azione riformista». Nel frattempo il Pd dovrà strutturarsi sul territorio ben sapendo che, anche se non sono escluse alleanze future, una coalizione come quella dell'Unione del 2006 «non ci sarà più». «Penso - prosegue Veltroni - sia un problema per la democrazia italiana la mancanza di rappresentanza in Parlamento della sinistra radicale, alla quale però dico che, oltre a prendersela con noi farebbe bene a fare autocritica e a ragionare su una lettura ideologica della società italiana che ha impedito di capire, per esempio, il tema della sicurezza». Basta coalizioni contro, quindi, ma basta anche alle correnti nel Pd. «Smettiamola di prendere il gruppo sanguigno di ciascuno - incalza -. Siamo un partito nuovo e la domanda non è da dove si viene ma dove si va. Basta con le riunioni degli ex che, come quelle della scuola, fanno tanta tristezza». Un partito nuovo a vocazione maggioritaria in grado di stare tra la gente per intercettare le domande, le paure e gli stati d'animo, proprio come ha fatto la Lega che in Emilia Romagna «ha preso l'8% dei voti pur non esistendo». Un modo, suggerisce Veltroni, potrebbe essere quello di aprire «uno sportello in ogni realtà anche piccola dove i nostri consiglieri comunali, provinciali, regionali e i nostri deputati potranno essere al servizio del cittadino». Inoltre si proseguirà con l'esperienza delle primarie: «Alle prossime elezioni provinciali le candidature saranno scelte attraverso le primarie che faremo per tutti gli appuntamenti elettorali». E a Massimo Cacciari che aveva lanciato l'idea di un Pd del Nord, Veltroni risponde: il partito sarà federale. Tra cinque anni la prova delle elezioni.