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Per gli arrestati subito pugno duro: pene da tre a 15 anni

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Ai tre imputati comparsi ieri mattina davanti al tribunale di Napoli per il procedimento per direttissima, il rappresentante dell'accusa oltre ai reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ha contestato l'aggravante prevista dall'articolo 339 del codice penale («Se la violenza o la minaccia è commessa da più di cinque persone riunite, mediante uso di armi anche soltanto da parte di una di esse, ovvero da più di dieci persone, pur senza uso di armi, la pena è della reclusione da tre a quindici anni»). Il pm, nella requisitoria, si è soffermato sulla folta partecipazione da parte di centinaia di persone alla protesta degenerata ieri sera negli scontri con le forze dell'ordine. «È stata una vera e propria guerriglia» che ha coinvolto «la popolazione residente e le forze dell'ordine», ha osservato il pm per il quale non vi è «nessuna giustificazione a una aggressività individuale e collettiva». Una tesi contrastata dai legali della difesa, gli avvocati Annalisa Senese e Rosario Marsico che hanno chiesto la scarcerazione dei tre manifestanti, i quali hanno tutti respinto le accuse.

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