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«Un investimento per evitare crisi globali»

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Ci sono cinque miliardi e mezzo di persone che vorrebbero avere a loro disposizione la stessa quantità di energia pro-capite che abbiamo noi: il miliardo di persone che vivono nel G-8. L'unica sorgente in grado di soddisfare le richieste di energia esponenzialmente crescenti è quella nucleare. Ecco perché la risposta alla Sua domanda è positiva. Quanto costerebbe al Paese creare una filiera di centrali nucleari? «Molto meno dei miliardi e miliardi di Euro che dovremmo pagare in petrolio, per produrre la stessa quantità d?energia. Con il vantaggio che i soldi per la filiera di centrali nucleari vengono spesi a casa nostra, producendo posti di lavoro e tecnologie di alta specializzazione sulle quali le richieste cresceranno enormemente. I nostri soldi, necessari per comprare il petrolio, vanno all'estero e vengono totalmente perduti». Definirebbe "sicure" le nuove centrali? Come si eliminano le scorie? «Per definire "sicuro" un progetto io ho bisogno di studiarne i dettagli. Posso solo dire che è possibile costruire centrali sicure, a condizione di non metterle in mano a "raccomandati politici" come avvenne a Chernobyl. L'eliminazione delle scorie è un problema economico, non tecnico. Costa molto meno seppellirle in modo sicuro, invece di distruggerle». Quali sono i tempi reali di progettazione e attuazione del piano nucleare? «I tempi dipendono esclusivamente dalla volontà politica. Ce lo insegna il Progetto Manhattan che venne realizzato in quattro anni, partendo dal nulla. I padri di quel progetto (Fermi, Wigner, Oppenheimer) non sapevano quasi nulla di quello che venne tecnologicamente inventato. Era come se si dovesse progettare un aereo senza che mai un aereo fosse esistito. Con le centrali nucleari di oggi è come se dovessimo progettare un aereo sicuro dopo che ne sono stati costruiti diversi modelli». Fab. Per.

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