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Polverini (Ugl): «Sui contratti dei dipendenti c'è il primo banco di prova»

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Ilsegretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, apprezza la prima uscita pubblica del presidente degli industriali anche se non mancano i nodi da sciogliere nel mercato del lavoro. Come valuta la riforma dei contratti rilanciata da Confindustria? «È una sfida che siamo pronti a raccogliere. Si tratta di una fase di cambiamento che richiede impegno in termini di innovazione da parte del sindacato ma anche delle imprese. In ballo c'è un problema generale di salari a cui rispondere». Qual è il suo giudizio sulla detassazione degli straordinari per i lavoratori privati? «Si rischia una spaccatura. Ci sono dei fannulloni nel pubblico impiego, ma è sbagliato generalizzare. Nella sanità e nella scuola ci sono migliaia di impiegati che guadagnano poco e che non vedono premiato il loro lavoro straordinario». Crede che nel confronto tra Confindustria, governo e sindacati si ripresenteranno le tensioni degli ultimi anni? «La detassazione degli straordinari è un primo passo ma chiederemo che il governo, già con la prossima Finanziaria, preveda interventi per alleggerire il carico fiscale a tutti i redditi da lavoro e da pensione». E poi c'è la questione della sicurezza sul lavoro. «La formazione e la prevenzione sono importanti, ma non possono prescindere dalle regole, che il Testo unico ha ben definito e armonizzato equilibrando norme e sanzioni, e il primo impegno, di tutti, anche delle imprese, è quello di farle rispettare. Se ciò non avviene è doveroso accertare e punire le responsabilita». Come valuta l'intesa sui mutui tra governo e sistema bancario? «Guardi, le confido una cosa». Cosa? «Ho incontrato Tremonti e mi sono complimentata. I titolari di mutui a tasso variabile, spesso proprio su consiglio degli istituti bancari, hanno visto lievitare considerevolmente l'entità della rata da pagare. Le banche debbono rivedere il proprio ruolo di intermediario con le famiglie che non può ridursi alla mera promozione di un prodotto finanziario». Il presidente Marcegaglia si è soffermata anche sul ruolo della scuola. «Condivido il richiamo ad una maggiore attenzione alla scuola. L'Ugl da tempo sostiene la necessità di riformare un sistema di istruzione che oggi non permette ai nostri giovani di essere davvero competitivi in Europa. È indispensabile favorire il merito». Insomma, una promozione a pieni voti da parte sua. «Vedremo alla prova dei fatti. Emma è stata emozionata dall'inizio alla fine del suo intervento perchè noi donne siamo fatte così. Prendiamo troppo sul serio ogni minima cosa e andiamo al sodo dei problemi». Molti osservatori hanno definito il passaggio di consegne con Montezemolo come una svolta all'insegna della continuità. È d'accordo? «Una bella definizione che può significare tutto. Credo che ogni persona abbia le sue capacità. Ma molta acqua sotto i ponti è passata da quella infuocata riunione degli industriali a Vicenza».

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