Berlusconi fa le cose, ma per il Pd il merito è tutto suo
Dopotutto bisogna commentare le misure appena approvate dal Consiglio dei ministri che si è svolto a Napoli e, forse, è meglio aspettare di conoscerle. Anche se, alla fine, cambia poco. L'esecutivo del Pd è cauto, esprime giudizi positivi ma aspetta di leggere le carte e, anche quando critica gli interventi messi a punto da Berlusconi (su tutti l'introduzione del reato di immigrazione clandestina), si capisce che, in fondo, spera in un ravvedimento. La vera novità, però, è che i presenti, dopo una campagna elettorale passata a cercare di cancellare il biennio prodiano, si ricordano di essere stati al governo. Così il ministro-ombra dell'Interno Marco Minniti, commentando il pacchetto sicurezza, sottolinea come «gran parte delle questioni poste sono già contenute ai limiti del dettaglio nel pacchetto Amato». Non è da meno il suo collega-ombra dell'Economia Pierluigi Bersani secondo cui, il governo non è stato corretto quando non ha spiegato che, metà dell'Ici, «era stata tolta dal governo Prodi» e che «se c'è il principio per rinegoziare i mutui è grazie alla legge Bersani che il centrodestra ha osteggiato». Insomma il Cavaliere ha solo copiato. Sulle idee originali, poi, c'è da ridire. Bocciato completamente il reato di immigrazione clandestina (anche se si legge positivamente l'introduzione della misura in un ddl) e più di un dubbio sulla clandestinità come aggravante di altri reati. Critiche sulle misure economiche («un'operazione deludente che nell'insieme non va bene» sentenzia Bersani) soprattutto perché non servono a difendere il potere di acquisto. Su rifiuti e detassazione degli straordinari, invece, il giudizio è sospeso. Anche perché, come fa notare Realacci, «è nei particolari che si nasconde il diavolo». Certo, continua il ministro-ombra dell'Ambiente, «la maggior parte delle misure varate oggi dal governo sono risolutive ma già viste» cioè vanno nella direzione «della continuità». Rispetto agli sgravi sul lavoro, invece, Letta si augura che ci sia una «valorizzazione dei premi di produttività rispetto agli straordinari» e, soprattutto, che si tratti del primo di «una serie di interventi, a favore soprattutto di lavoratori dipendenti e donne». In tal caso, spiega, il giudizio del Pd sarebbe positivo. La domanda sorge spontanea: ma non potevate pensarci prima?