Un dibattito intenso, segnato da scambi polemici e ...
Quanto avvenuto a Ponticelli, ha sottolineato Spidla, non è un caso isolato perché «la violenza razzista che si nutre di populismo e di battage mediatico» si può osservare in vari stati europei, ma deve spingere tutti ad uno sforzo di solidarietà. «I rom non sono criminali o meno intelligenti di altri», ha rimarcato Spidla e non li si può stigmatizzare come criminali. Così come, ha precisato, non si può impedire ai cittadini romeni, che sono cittadini europei, di godere dei diritti sanciti dalla direttiva sulla libera circolazione dei cittadini. In base a questa direttiva l'espulsione è possibile in presenza di una minaccia reale alla sicurezza, ma deve essere decisa caso per caso e comunque rappresenta «una misura estrema di limitazione di una liberta fondamentale». Spidla ha riconosciuto che lo sforzo fin qui fatto non è stato efficace e per questo la Commissione presenterà a giugno un documento sul ruolo dell'Ue nell'aumentare l'integrazione dei rom. Nonostante i toni concilianti di Spidla, però, il dibattito che ne è scaturito è stato piuttosto aspro. Come quanto Romano la Russa (An) è stato interrotto dal radicale Marco Pannella mentre affermava di essere «ancora alla ricerca di un rom con un lavoro legale e che paghi le tasse». Il diverbio fra i due ha costretto la presidente di turno dell'assemblea, Luisa Morgantini (Prc), ad intervenire: «Vi ricordo che qui non siamo al parlamento italiano». L'approccio soft del capogruppo socialista Martin Schulz, che ha insistito più volte sul fatto che l'obiettivo del dibattito non era mettere l'Italia sul banco degli imputati, non ha avuto molto seguito fra i parlamentari del centrosinistra che hanno attaccato Berlusconi. Ma l'atmosfera si è riscaldata anche quando Luca Romagnoli (Fiamma tricolore) ha proposto la creazione di uno stato rom. Nel frattempo il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos ha telefonato a Franco Frattini che gli ha espresso il proprio rammarico per le dichiarazioni individuali di alcuni membri del governo.