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«Tutto il Paese deve soccorrere Napoli»

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Anzi, alle coscienze. Un bombardamento? «Sì, ha capito bene. Un bombardamento. Per un doppio motivo». Perché doppio? «Anzitutto per la sovrabbondanza di spazzatura che ha invaso le nostre strade. E in secundis per l'incapacità dimostrata dalla classe dirigente». Questa volta però si procede a macchia di leopardo. Ci sono zone pulite e altre sporche finanche all'interno dello stesso quartiere. Come è possibile? «Perché si sta procedendo a zone alternate. Non avendo luoghi dove smaltire si ripulisce prima un'area e, quasi a rotazione, le altre. Ma questa volta la vera novità mi sembra un'altra». Quale? «Che la spazzatura ha invaso anche il salotto buono della città, peraltro in un momento delicato come quello di Maggio dei Monumenti, la manifestazione culturale e turistica che doveva servire al rilancio». Scusi, ma il problema era scandaloso già prima. E' grave che c'è chi se ne rende conto solo adesso... «La mia critica non aveva affatto il tono della giustificazione, semmai quello della denuncia. Aggiungo che quando durante l'altra crisi mi trovavo in India, vidi sui giornali in prima pagina che si parlava di Napoli come della "città della monnezza". Allora l'arcivescovo usò parole chiare, volle una veglia di preghiera, richiamò le istituzioni, spiegò che il problema era di tutta Italia. Quali sono state le risposte?». E adesso? Come se ne esce? «Serve un grande momento di solidarietà nazionale, è necessario che un po' tutti si facciano carico di questa situazione. Ognuno per la parte che gli compete». Senta, ma se i napoletani non sono stati capaci perché ci dovrebbe pensare il resto d'Italia? «Proprio per quello che lei ha detto adesso. Proprio perché i napoletani non sono stati capaci. È esattamente in questi momenti che una Nazione dimostra di essere tale. D'altro canto, anche noi ci comporteremmo in soccorso degli altri se si fosse verificato un terremoto». Non è la stessa cosa. Un terremoto è un evento naturale, questo è un disastro amministrativo. «È inutile che ci giriamo attorno: quella che è per le strade di Napoli non è tutta monnezza nostra». Che cosa vuol dire? «Che per troppi anni siamo stati la pattumiera di tutta Italia, soprattutto del Nord. Adesso è ora che ognuno si faccia carico del problema». E Berlusconi ce la può fare? «Ce la può fare se è all'altezza delle promesse fatte. Se lavora bene e parte con il piede giusto». Per le strade sono comparsi manifesti con la scritta: Berlusconi santo subito... «Non esageriamo». Ma non le sembra paradossale che Berlusconi debba lavorare a una soluzione con il principale responsabile dello sfascio, cioè Bassolino? «Non è forse Napoli la città dei paradossi?» F. d. O.

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