Frattini: "Zapatero faccia tacere i suoi ministri"
Il titolare della Farnesina si è dichiarato «fiducioso» sul fatto che il premier Josè Luis Zapatero avrà modo di «spiegare, indicare oppure ordinare» ai propri ministri di porre fine alle critiche iberiche contro la politica sull'immigrazione del governo Berlusconi. Dopo aver ricevuto in Farnesina l'ambasciatore italiano a Madrid, Pasquale Terracciano, Frattini ha annunciato che, tra domani e giovedì, il ministro per le Politiche comunitarie Ronchi sarà a Madrid per illustrare ai componenti del governo spagnolo «quello che non conoscono» su quanto Roma fa nel difficile fronte dell'immigrazione. Si tratta della prima decisione «operativa» da parte dell'Italia, che punta a stroncare ogni ulteriore polemica, entrando invece nel merito della discussione. Il ministro si è poi riferito proprio a quanto fatto finora da Madrid, ricordando che Zapatero ha avuto «la mano dura, anzi durissima» nell'affrontare un problema che, anche se con modalità diverse, attanaglia sia la Spagna sia l'Italia. Approccio che ha d'altra parte dato dei buoni risultati, ha riconosciuto Frattini, visto «il calo del 70%, in due anni, dei flussi dei clandestini verso le Canarie». Da parte sua, il governo italiano porterà avanti una politica «rigorosa» senza cedere alla «tolleranza», evitando cioè che nei paesi di origine dell'immigrazione arrivi l'idea che, in fondo, l'Italia è un colabrodo: il rischio, è appunto, che dando all'estero questa immagine (per esempio «nei paesi della cintura mediterranea») i clandestini puntino senza tentennamenti verso l'Italia. Il messaggio che in queste ore Roma sta inviando a Madrid è in altre parole quello della centralità della cooperazione, tra l'altro proprio nelle acque del Mediterraneo. L'Italia ritiene che ci siano spazi per lavorare a livello Ue, per esempio nell'applicazione del sistema Schengen. Un suggerimento sarebbe, per esempio, di sostituire le «ispezioni preannunciate» con quelle «inattese» da parte degli esperti nazionali responsabili del controllo del funzionamento del trattato per aumentarne l'efficacia. Infine, la Confederazione dei Marocchini in Italia (Cmi) respinge le accuse di xenofobia dirette al governo Berlusconi dalla Spagna, un paese «dove invece in passato si sono verificati episodi gravi sugli immigrati come quelli di Ceuta e Melilla, le enclaves spagnole in Marocco».