Maurizio Piccirilli [email protected] Pensava di ...
I carabineri del comando provinciale di Napoli guidati dal colonnello Gaetano Maruccia lo tenevano d'occhio da tempo. «Pochi ma buoni», militari dell'Arma lo hanno intercettato mentre stava per ricoverarsi a causa di problemi cardiaci. Con lui la sua compagna, l'autista e una guardia giurata che faceva da guardiaspalle. Guido Abbinante si era prenotato per le analisi con il nome di Costantino Castaldo. Ricercato da tempo non si era mai spostato dalla sua zona, Secondigliano. Era lì che Guido Abbinante viveva, protetto dal suo clan. Una «cattura sofferta», l'ha definita il comandate provinciale Gaetano Maruccia. Lo scorso dicembre era sfuggito a un blitz contro il suo clan nella zona di Marano. Secondo Franco Roberti, procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, «quella di Abbinante è una cattura importantissima, veramente fondamentale nella strategia di contrasto che stiamo attuando contro il clan degli scissionisti di Scampia perchè aveva un ruolo di primissimo piano nel gruppo criminale». Abbinante condannato a 18 anni di carcere in primo grado per droga, agli inizi del 2007 fu scarcerato per decorrenza termini. Poi, dopo le rivelazioni di un pentito contro di lui, fu spiccato un ordine di cattura per omicidio ma sfuggì all'arresto. Guido Abbinante è considerato il boss del cartello di Secondigliano e Marano e controlla il traffico di stupefacenti e del gioco d'azzardo.