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I cattolici si dividono tra legalità e accoglienza

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Sulla stessa lunghezza d'onda, il presidente delle Acli, Andrea Olivero che avverte: «Stiamo attenti perché se noi andiamo a considerare l'immigrazione clandestina come un reato, un domani andremo a considerare reato anche la povertà». Se per la Chiesa impegnata nel sociale ci sono dunque pochi dubbi sul dovere di accoglienza e integrazione verso gli immigrati in cerca di lavoro e di una vita migliore, più sfumato diventa il giudizio nei vertici dell'episcopato italiano, da cui non è arrivata, per ora, un'altrettanta esplicita condanna nei confronti dell'annunciate misure governative. Così, in un'intervista a Repubblica, il presidente della Cei Angelo Bagnasco, esorta in modo abbastanza enigmatico a «neutralizzare» gli estremismi. «Occorre, in positivo creare condizioni di accoglienza e di dignità per tutti quelli che - sottolinea - rispettano le regole della convivenza e si impegnano per una reale integrazione».

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