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Rom, arrivano i commissari

Carabinieri

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Per questo consente solo due domande, alle quali risponde sbrigativamente prima di congedarsi dai giornalisti. E lo fa smentendo che in Italia esista una «questione romena» e sottolineando che «nessuno vuole ridurre o eliminare la possibilità di asilo» ma solo applicare le direttive Ue «proprio per evitare reazioni come quella di Napoli». Maroni spiega di aver inviato al premier «la proposta di nomina del prefetto di Milano a commissario straordinario per i rom in Lombardia». A questa si sono aggiunte quelle di Roma e Napoli. E lui le ha accolte. Iniziative che, comunque, non presentano «problemi di copertura finanziaria». L'incontro è servito a discutere le questioni di interesse comune su sicurezza e contrasto della criminalità e i ministri hanno «riconosciuto l'efficacia del protocollo di cooperazione firmato il 19 dicembre 2006» tra i due Paesi e le rispettive forze di polizia. Per risolvere «alcuni problemi che si sono verificati negli ultimi tempi e affrontare questioni interpretative e di rapporto fra Italia e Romania si è concordato di dar vita a una commissione paritetica» che si occuperà «della circolazione delle persone in base alle direttive europee». David gli fa eco, ribadendo che i già ottimi «rapporti bilaterali fra i ministeri dell'Interno romeno e italiano verranno intensificati, specialmente per quanto riguarda la collaborazione tra le due polizie». L'obiettivo, spiega, è identificare «i migliori mezzi idonei a difendere i legittimi interessi dei cittadini italiani e di quelli romeni». David ricorda, tuttavia, che le ottime relazioni politico-economiche fra i due Paesi hanno fatto sì che in Italia ci siano tanti romeni, «la maggior parte dei quali vive in modo esemplare. E in Romania ci sono oltre 25 mila società italiane che danno lavoro a circa 800 mila romeni». Il ministro conclude conclude chiosando: «I romeni che vivono all'estero devono rispettare le leggi dei Paesi che li ospitano». Se David voleva mettere le mani avanti, temendo forse un aumento delle espulsioni, Maroni lo ha rassicura rispondendo all'unico giornalista (della Cnn) che ha potuto rivolgergli una domanda. «Le critiche sono utili ma ne ho sentite di bizzarre e infondate - premette - Esiste un'emergenza-sicurezza sentita dai cittadini a cui il governo deve dare una risposta immediata ed efficace, ma non esiste una sottoemergenza che riguarda la comunità romena, ben integrata nella società italiana anche se alcuni episodi hanno suscitato clamore e danneggiato questa immagine. È, però, una sciocchezza dire che vogliamo ridurre o eliminare il diritto d'asilo o fare espulsioni di massa». Noi, conclude il responsabile del Viminale riconoscendo il buon lavoro fatto da Amato con i patti per la sicurezza, «vogliamo colpire i criminali basandoci sul principio che la responsabilità penale è personale. Se un criminale è italiano sarà arrestato. Se non lo è, sarà espulso».

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