Manzoni e Machiavelli nel discorso
Tutta machiavelliana, invece, la conclusione del discorso, con la considerazione che la fortuna «non viene incontro a chi fa vita politica se non è incoraggiata, invitata con pazienza, forse anche sedotta e ammaliata con una buona dose di virtù e coraggio». In realtà l'autore del «Principe» era stato più brutale: «La fortuna è donna; et è necessario, volendola tenere sotto, batterla et urtarla».Ha trovato posto anche il poeta del dolce stil novo Guido Cavalcanti: il premier ha rievocato i tempi della Prima Repubblica in cui in aula poteva capitare di ascoltare i versi del poeta amico di Dante .