Napolitano ai magistrati «Basta protagonismi»
Napolitano ha parlato al Quirinale alla presenza dello stesso Alfano, durante l'incontro con i magistrati in tirocinio. A lui «chiamato da qualche giorno a così alta responsabilità di governo - ha detto il presidente - rivolgo fervidi auguri di buon lavoro pre lo svolgimento delle sue complesse e delicate funzioni». In sala, il Guardasigilli ha espresso il suo «più vivo ringraziamento» al capo dello Stato. «Parole di saggezza - ha detto - che costituiscono il miglior viatico per l'inizio di una carriera prestigiosa, a servizio del Paese. Voglio, infine, ringraziare il capo dello Stato per le espressioni di fiducia nei miei confronti, consapevole di voler affrontare i nuovi compiti che mi sono stati affidati con grande impegno e profonda lealtà istituzionale», ha concluso Alfano. Ai magistrati in tirocinio, invece, il presidente della Repubblica ha raccomandato innanzitutto di «non cedere ai protagonismi e alle esposizioni mediatiche e di accostarsi al processo con coraggio e umiltà, ponendo attenzione al rispetto delle parti e dei loro diritti. Li ha invitati inoltre «ad una adeguata preparazione preventiva del singolo caso sottoposto al giudizio in modo che il processo possa svolgersi, come deve, in un clima di serietà, dignità e riservatezza, com'è necessario». «Serenita, impegno, laboriosità ed equilibrio - ha aggiunto Napolitano - sono per i magistrati il primo presidio della loro autonomia e indipendenza», le norme che tutelano tali principi devono indurre a operare «con responsabilità, imparzialità, riserbo e solerzia». Il presidente, che in serata ha anche incontrato il presidente del Senato Renato Schifani, ha poi messo in guardia dai ritardi «purtroppo non infrequenti» che talvolta determinano «clamorose scarcerazioni di imputati o indagati per delitti allarmanti o odiosi». Occorre evitare che ciò accada perché «mina il prestigio della magistratura e getta discredito» anche sulla maggioranza dei magistrati che fanno di tutto per evitare simili conseguenze. Altra raccomandazione: restare nei limiti delle proprie competenze, applicare e far rispettare le leggi coniugando rigore e scrupolosa osservanza dei principi del giusto processo e delle garanzie cui hanno diritto tutti i cittadini, «essere e anche apparire autonomi e indipendenti». Ai nuovi magistrati, Napolitano ha ricordato che si conta su di loro anche per affrontare «la più grave anomalia del nostro ordinamento, l'eccessiva lunghezza dei processi». Ma è anche importante, ha detto Napolitano ai magistrati in tirocinio, «la vostra capacità di calarvi nella realtà del PAese, facendovi carico delle ansie quotidiane e delle aspettative della collettività» senza dimenticare che al centro di tutto deve restare sempre «l'uomo con i suoi problemi e le sue ansie di giustizia».