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Tremonti: Nessun tesoretto Pagheranno banche e petrolieri

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Tremonti indica le priorità dell'agenda economica che saranno sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri in programma a Napoli nella settimana tra il 19 e il 25 maggio: azzeramento dell'Ici, decreto sulla sicurezza, detassazione degli straordinari e infine anche un intervento sul caro-mutui. Nella lista dei temi caldi da affrontare subito c'è anche Alitalia: «Cerchiamo una soluzione italiana e fondamentalmente privata», ha spiegato il ministro. Tremonti, nel corso della registrazione di «In Mezz'ora» di Lucia Annunziata, ieri ha confermato che l'abolizione dell'Ici sarà uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo. Si parla di un decreto, anche se il ministro spiega di chiamarlo così «perché si deve agire di colpo e di fretta». Altra priorità in arrivo a Napoli sarà la detassazione sugli straordinari, su cui si aprirà a breve un confronto con i sindacati: «Dovremo discutere, penso che dalle due parti ci sia una logica di dialogo costruttiva». Non mancherà poi il decreto sulla sicurezza e, in futuro, un passo sul fronte caro-mutui. Non c'è nessun tesoretto, però, a cui ricorrere per far fronte ai primi interventi: «Guardando i numeri, tesoretto zero», ha spiegato il ministro senza mezzi termini. «L'andamento delle entrate - ha detto - non è buono». E ha precisato: «L'economia va male, e non perché da gennaio è ripartita l'evasione». Non è però d'accordo la sua «ombra» Bersani: «Se i soldi non ci sono Tremonti dovrà ridurre di 4 miliardi la spesa. Quindi vedremo ben presto se il tesoretto c'è o non c'è». Riguardo a una verifica dei conti del Governo Prodi, che «purtroppo non sono buoni», Tremonti ha precisato che sarà chiesta «agli istituti nazionali e internazionali una valutazione aggiornata. Nei documenti europei c'è la parola rischio su tante voci, noi chiederemo di valutare i numeri di chiusura del 2007 e anche quelli in corso nel 2008». A «farsi carico» di una economia in difficoltà, però, assicura Tremonti, non saranno «i poveri». Piuttosto, spiega, «qualche sacrificio lo devono fare le banche e i petrolieri. Un sacrificio è previsto per le banche, ossia pagare qualche cosa in più di tasse se non si fanno pagare di meno i mutui, e un sacrificio lo farà chi incassa la rendita petrolifera». Su Alitalia la linea indicata da Tremonti è quella ribadita in campagna elettorale: «L'impegno è per una cordata italiana, molti imprenditori si sono impegnati su questo. Il rischio per la nostra economia e il nostro turismo che Alitalia andasse a un concorrente straniero è stato evitato».

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